Colpo ad Azzio alla Mascioni Organi: rubate 3 tonnellate di stagno
Il valore del metallo supera abbondantemente quello del rame alla borsa di Londra. Il bottino caricato su due furgoni in uso all’azienda

Il danno subito dalla Mascioni Organi di Azzio per il furto di questa notte, fra domenica e lunedì, è ancora da quantificare nel dettaglio in termini economici. Ma il metallo che è stato rubato, lo stagno, ha un valore incredibilmente alto: al London Metal Exchange, la borsa dei metalli di Londra, la quotazione è tra i 23 e i 24 mila dollari per tonnellata e la banda entrata in azione probabilmente di notte è riuscita a caricarne ben 3 mila chili su due furgoni in uso all’azienda, mezzi anch’essi rubati.
La fabbrica di organi di Azzio, un’impresa artigiana a gestione famigliare, tramanda il sapere nella costrizione di questi strumenti musicali da generazioni. Mascioni Organi è famosa in tutto il mondo per la qualità della fattura dei suoi strumenti che sono custoditi da centinaia di chiese e cattedrali sparse nei continenti. L’allarme è stato dato al titolare Andrea Mascioni lunedì mattina, quando i dipendenti che dovevano partire a bordo dei due furgoni per alcuni lavori non hanno trovato i mezzi.
«Ci sono danni causati per entrare in azienda, hanno spaccato le porte, aperto la cassaforte che conteneva pochissimi contanti», spiega l’imprenditore, che conferma di essere stato in azienda nel pomeriggio di domenica per un servizio e di non aver notato nulla di strano.
Il danno maggiore è imputabile come detto dal valore del metallo, ben più caro del rame (che invece è quotato attorno ai 9mila dollari la tonnellata) a causa dell’impennata dei prezzi dovuti alla forte crescita negli ultimi anni del mercato delle commodities; in particolare la causa dell’incremento del valore di questo metallo è da imputarsi all’aumento della domanda di prodotti legati al mercato dell’elettronica: lo stagno viene difatti impegnato come saldatura per i circuiti elettrici.
Lo stagno nell’arte organaria serve invece, assieme al piombo, per la realizzazione di specifiche canne che compongono lo strumento musicale. Le modalità del furto fanno pensare ad un colpo su commissione: chi è entrato in azione sapeva come colpire e cosa rubare, soprattutto era al corrente della presenza dei due furgoni impiegati per caricare il prezioso quanto pesante metallo.
Le indagini sono affidate alla compagnia dei carabinieri di Luino.
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