Aggressione al ragazzo gay: fermato un varesino
E' originario di Legnano ma abita a Cassano Magnago, l'artigiano che ha distrutto la faccia al ventiseienne fiorentino. Con lui ci sarebbe stato un collega di Busto Arsizio
Per l’aggressione del gay avvenuta a Firenze qualche giorno fa, in seguito ad una manifestazione per i diritti degli omosessuali, c’è un fermo. Si tratta di Luca Campanoni, un varesino di 32 anni di Cassano Magnago, in trasferta nel capoluogo toscano con un collega artigiano di Busto Arsizio.
La squadra mobile di Firenze ha rintracciato in appena 48 ore il presunto aggressore dell’omosessuale di 26 anni picchiato con calci e pugni la notte tra il 9 e il 10 settembre scorsi, in piazza Salvemini, all’esterno di un locale gay nel centro di Firenze. Il pestaggio violento però non fu denunciato alle forze dell’ordine.
Ieri, domenica 13 settembre alle 11, dopo alcune ricerche la polizia ha individuato l’artigiano, Luca Campanoni, 32 anni, originario di Legnano ma abitante a Cassano Magnago dentro un appartamento di Villamagna a Bagno a Ripoli (Firenze), dove alloggia da due mesi e ha proceduto al suo fermo. Nella sua abitazione temporanea è stata trovata la felpa ed un paio di jeans, intrisi di sangue, indossati dal trentaduenne la notte dell’aggressione. Al momento il cassanese è rinchiuso nel carcere di Sollicciano, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, in attesa che il pm decida la convalida dell’arresto.
Ad evidenziare la sua colpevolezza sarebbero inoltre le testimonianze di più persone, anche di amici dell’aggredito.
Tutta da valutare, invece, la posizione del collega artigiano di Busto Arsizio che è stato ascoltato da personale della Squadra mobile di Firenze, venuto in provincia di Varese per ricostruire la vicenda. Per lui, al momento, non è stato preso alcun provvedimento restrittivo. C’è da verificare se i fatti sono andati come il presunto aggressore dice a sua discolpa: cioè che il giovane gay gli abbia rivolto avances non gradite; un fatto però negato dall’aggredito alla squadra mobile. L’aggredito ha subìto un trauma esteso al volto: le percosse sono state così violente che all’ospedale di Firenze i medici hanno dovuto ricostruirgli la faccia con un complesso intervento chirurgico.
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