In una vecchia fabbrica di Busto Arsizio dove il passato e il futuro del jeans si incontrano
Si chiama Rudolf Hub 1922 e ospita una delle mostre collaterali collegate alla rassegna May Fiber voluta dall'assessorato alla Cultura. In mostra esemplari di jeans con oltre 120 anni di storia

A due passi dal centro di Busto Arsizio, in via Zappellini, c’è vecchia fabbrica tessile incastonata tra eleganti ville e palazzi che da qualche anno è rinata grazie ad una multinazionale tedesca arrivata nell’ex-Manchester d’Italia per instaurare un centro di ricerca e sviluppo.
Futuro e passato si incontrano all’interno della sede di Rudolf hub, in una ex fabbrica tessile del 1870 trasformata nel 2019 in un laboratorio di innovazione chimica. Lì dove gli operai e le operaie creavano tessuti in piena rivoluzione industriale, da 40 anni regnava il silenzio e l’abbandono, fino a quando non è arrivata l’innovazione.
In occasione della rassegna May Fiber, organizzata dal Comune di Busto Arsizio, la multinazionale tedesca del jeans ha deciso di mettere in mostra alcuni capi che hanno oltre 120 anni di storia, allestendo uno spazio espositivo dedicato al denim, il tessuto più democratico che sia mai stato realizzato.
Un paio di jeans della fine del 1800 usurati dal tempo e soprattutto dal lavoro, divise di carcerati, kimono provenienti dalle collezioni di privati e aziende dal grande valore culturale e storico, oltre che economico, sono esposti come opere d’ingegno che hanno rivoluzionato il modo di vestirsi di miliardi di persone.

Dal passato al futuro
In ogni toppa e rammendo è possibile leggere le radici del mondo contemporaneo e post industriale, che appare in tutta la sua forza con la stanza immersiva che si trova subito sotto la mostra dove futuro e sostenibilità dettano i tempi: «Basta appoggiare uno dei capi (dotati di rfid) su uno schermo led al centro della stanza per scoprire sui grandi ledwall i materiali innovativi e naturali studiati da Rudolf per creare capi sempre meno impattanti sull’ambiente ma di grande qualità» – racconta Alberto De Conti, managing director di Rudolf Hub.
La mostra Blue Emotion – viaggio emozionale attraverso il colore blu è stata aperta ieri sera, lunedì, alla presenza dell’assessore alla Cultura Manuela Maffioli ed è visitabile nella sede dell’azienda tedesca a Busto Arsizio fino alla fine del mese (info: gbarbara@effe-bi.it).
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Lina Hepper su La Provincia di Varese studia un gestore unico dei rifiuti: "Una strategia a lungo termine per anticipare il futuro"
Cloe su Quattro eccellenze varesine premiate dai Travelers' Choice 2025 di TripAdvisor
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.