Turisti ebrei con la kippah aggrediti in autogrill a Lainate

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, padre e figlio sono stati prima insultati per poi passare all'aggressione fisica nei confronti del 53enne

kippah ebrei

Famiglia francese di religione ebraica aggredita e insultata in un’area di sosta all’altezza di Lainate, lungo l’autostrada A8. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, padre e figlio, che indossavano la kippah, sono stati prima insultati al grido di “Assassini”, “All’inferno”, “Andate a casa vostra”, “Palestina libera”, per poi passare all’aggressione fisica nei confronti del 53enne.

Dopo l’episodio, denunciato alla Polstrada di Busto Arsizio, sono in corso gli accertamenti della Digos, che sta analizzando le immagini riprese dalle telecamere dell’area di sosta. Immediate anche le reazioni sui social, a partire dalle parole del direttore del museo della Brigata ebraica, Davide Romano, e del consigliere comunale milanese di Azione, Daniele Nahum.

«L’aggressione a una famiglia francese perché di religione ebraica avvenuta in un area di servizio su un autostrada milanese al grido di “Free Palestine” ci segnala per l’ennesima volta come l’antisemitismo sia in forte crescita nel nostro Paesesottolinea Romano -. Richiedo che le forze dell’ordine e la magistratura procedano speditamente al riconoscimento e alla sanzione di questi razzisti antisemiti. Non solo perché tutti i reati d’odio vanno sempre perseguiti, ma anche a tutela del buon nome di Milano e della sua tradizionale accoglienza che nulla ha a che fare con questi trogloditi».

«Un padre e il figlio di sei anni sono stati aggrediti e picchiati in un autogrill vicino a Milano – sono invece le parole di Nahum -. I due, di nazionalità francese, indossavano la kippah e sono stati presi di mira con i cori “Palestina libera” e “tornatevene nel vostro Paese”. È, per citare il titolo del libro di Pierluigi Battista, una vera e propria “caccia all’ebreo”. Mi chiedo: è davvero “normale” assalire dei cittadini ebrei per ciò che sta accadendo a Gaza? È accettabile augurarsi che queste persone tornino nel loro “Paese”, pur avendo la nazionalità di un altro Stato? Questo episodio, purtroppo non isolato in Italia, è la dimostrazione lampante di come, troppo spesso, l’antisionismo si trasformi in antisemitismo».

Foto di archivio

Pubblicato il 28 Luglio 2025
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Commenti

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    Scritto da lenny54

    Loro per risposta gridavano “viva israele” quindi solidarizzano con soldati (!?) che uccidono e affamano donne e bambini. Qui in Italia si sentivano al sicuro? A Gaza sotto le tende e le bombe come stanno? Stare dalla parte dei civili deboli e’ antisemitismo? E’ antisionismo? Chi prende le difese di Israele e’ fuori dalla realta’ e dall’umanita’.

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      Scritto da Felice

      Aggredire una persona solo perchè indossa la kippah e identificato come ebreo è oltre il razzismo, è uno schifo vomitevole.
      In ogni caso le bombe di Gaza le ha ampiamente cercate Hamas e solo Hamas le potrebbe fare finire abbandonando di fatto la militanza terroristica di Gaza.
      Fa specie vedere in questi giorni governi a partire da quello francese che si sbracciano per riconoscere uno stato palestinese…praticamente uno Stato dai confini incerti, dal governo incerto e con a capo una organizzazione terroristica.

      1. Avatar
        Scritto da lenny54

        L’ANP che governa la Cisgiordania non mi sembra sia un governo terroristico; i confini sono incerti perche’ i coloni israeliani continuano la politica dell’occupazione illegale di territorio palestinese decretato con innumerevoli soluzioni ONU. I palestinesi si chiamano cosi’ forse perche’ erano li prima che arrivassero gli ebrei? A monte di tutto comunque chi ammazza, affama donne e bambini merita solo disprezzo, cosi’ come disprezzo Hamas e il suo 7 ottobre. Qui si tratta di diritti civili e non di disquisizioni socio politiche.

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