Lo smog? In Svizzera si combatte anche d’estate

La "strategia" per vincere l'inquinamento predisposta dal Dipartimento del territorio. Prevista la possibilità di "misure urgenti"

Se in Italia del problema smog si parla solo d’inverno, una lezione sulla gestione delle emergenze ambientali ci arriva dalla Svizzera. Proprio oggi, a Berna, infatti la Conferenza dei direttori cantonali delle costruzioni, dell’ambiente e della pianificazione del territorio (BPUK)  ha accolto all’unanimità la proposta d’introdurre una procedura coordinata e univoca nella lotta contro lo smog estivo. Questo in stretta collaborazione fra Cantoni, Cercl’Air e servizi federali. Gli sforzi del Ticino, dei Grigioni e di Ginevra – che nel corso dell’estate 2003 si sono fatti promotori di una strategia tesa all’introduzione di misure stagionali contro l’ozono – sono dunque riusciti a creare una larga base di sostegno a tutte le misure proposte.

 

Oltre confine vi è difatti un accordo generale sulla necessità di agire in modo coordinato per quanto concerne l’informazione e le sue modalità (automatismo basato su due livelli: 180 m g/m3, soglia d’informazione, e 240 m g/m3, soglia d’allarme prevista dall’Unione Europea).

I Cantoni potranno inoltre far capo a misure urgenti. Queste ultime saranno ancora oggetto di approfondimento da parte di Cercl’Air (il gruppo dei responsabili cantonali della protezione dell’aria). La loro applicazione dovrà in ogni modo essere possibile a partire da quest’estate. Indipendentemente dall’esito della valutazione, i Cantoni potranno deciderne l’applicazione in modo autonomo e su scala regionale (ad es. riduzione della velocità in autostrada a 80 km/h in caso di superamento della soglia di allarme UE per oltre tre ore).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Aprile 2005
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