L’Asl interviene: “Sopprimere i cani che disturbano? Non si può”

L'Asl di Varese ha inviato una lettera al sindaco di Lozza chiedendo di ritirare la diffida e di modificare il titolo V del regolamento comunale. "Gli animali domestici possono essere soppressi solo se malati o pericolosi"

Se i cani disturbano possono essere soppressi? No. La risposta è no, senza eccezioni. A scrivere la parola fine a questa vicenda che ieri ha scatenato l’ira di proprietari di cani e di molte associazioni animaliste è l’Asl di Varese. L’ente ha inviato questa mattina, mercoledì 23 aprile, un lettera al sindaco di Lozza Fervida Adriana Fabbian chiedendo di revocare il provvedimento che “minacciava” il sequestro e/o la soppressione dell’animale irrequieto e di modificare il titolo V del regolamento di polizia urbana.
La diffida del Comune di Lozza è arrivata a nove residenti delle vie Battisti e Roncaccio, cittadini che si sono allarmati non poco visto che non si trattava semplicemente di un richiamo e di un invito a controllare meglio i cani che con i loro abbaiare disturbavano la quiete pubblica, ma anticipava un eventuale “sequestro e/o una soppressione” nel caso l’animale avesse continuato a disturbare. Il polverone si è sollevato in poche ore. E ha fatto sì che si muovessero enti ufficiali, quali appunto l’Asl.
«Ci sono normative regionali e nazionali che di fatto annullano i regolamenti di polizia urbana – spiega Eraldo Oggioni, direttore dell’unità operativa complessa igiene degli alimenti e delle produzioni zootecniche dell’Asl -. La diffida inviata dal sindaco di Lozza in realtà non ha alcun valore ed è inapplicabile. Niente di grave: si può rimediare cambiando il regolamento, facendo riferimento a leggi più recenti e che di fatto cancellano queste norme comunali».
E quali sono queste normative? Vediamole: «Sia l’articolo 113 della legge regionale 33 del 2009 sia l’articolo 2 comma 6 della legge del 14 agosto ’91 numero 281 sono molto chiari – dice ancora il dottor Oggioni – Si dice espressamente che cani e gatti possono essere soppressi con l’eutanasia solo se gravemente malati, incurabili o se è provata la loro pericolosità. Ma persino su quest’ultimo aspetto ci sono molte variabili: ci sono veterinari comportamentalisti che hanno l’incarico di verificare se davvero l’animale è irrecuperabile. Quindi l’eutansia è sempre la soluzione estrema».
Ma c’è di più: «Se fosse messo in pratica quanto minacciato dalla diffida si andrebbe incontro a un reato previsto dal codice penale, il 544 bis, che punisce l’uccisione di animali (chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi ndr)».
Insomma, per farla breve: meglio che il sindaco di Lozza, e non solo lui visto che lo stesso regolamento è in vigore anche nel Comune di Varese, faccia un passo indietro.
«E’ solo questione di buon senso – conclude Oggioni – Nulla di grave, ripeto, il regolamento è stato superato da altre norme più moderne ed adeguate. Basta cambiare il regolamento comunale: esistono sanzioni pecuniarie per disturbo alla quiete pubblica, si applichino quelle.
Quanto al problema dei cani che abbiaiano e disturbano i vicini si può trovare una soluzione anche a quello: se il proprietario è collaborativo può rivolgersi al veterinario e chiedere qualche consiglio per cercare di capire quale disagio patisce l’animale. Si può intervenire, senza ricorrere a soluzioni estreme».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Aprile 2014
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