Un flash mob per il riconoscimento delle coppie arcobaleno
Sabato 23 gennaio, in piazza Monte Grappa il gruppo LGBT Insubria organizza una manifestazione in contemporanea nazionale. Molte le associazioni che hanno aderito all'iniziativa

Alle ore 15.00 di sabato 23 gennaio in occasione della mobilitazione nazionale in numerose città italiane anche il gruppo LGBT Insubria sarà in piazza Monte Grappa per manifestare per il riconoscimento dei diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Sono settantanove le piazze italiane che hanno risposto fino a ora all’appello nazionale di Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, Mit denominato “Svegliatitalia – è ora di essere civili” in occasione della discussione in Senato del disegno di legge sulle unioni civili.
Molte le associazioni cittadine che hanno assicurato il proprio appoggio: l’albero Di Antonia, Varese C’è, Arci Varese, Varese Possibile, Giovani Democratici Provincia di Varese, Giovani Democratici del Gallaratese, Sinistra Ecologia e Libertà – Federazione di Varese, FutureDem Lombardia, Laboratorio ConCittaDino, SISM VARESE, Giovani Democratici Varese Città, Un’altra Storia Varese, SNOQ Varese, I Sentinelli di Varese, Dispari – Circolo LGBT Varese, I Lati Oscuri, Circolo UAAR di Varese, Unione degli Studenti Varese, Rete della Conoscenza Varese, Sinistra Ecologia e Libertà – Circolo dei Laghi – Varese, M5S Varese.
«Le cose possono cambiare, tutti insieme, per l’amore e per la civiltà» sostiene Giovanni Boschini, portavoce di Insubria LGBT.
L’APPELLO DELLA MOBILITAZIONE:
L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni.
Il desiderio di ogni genitore è che i propri figli possano crescere in un Paese in cui tutti abbiano gli stessi diritti e i medesimi doveri.
Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese.
La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati.
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