Quando la birra incontra il vino: uno stile tutto italiano
Breve viaggio alla scoperta delle IGA (Italian Grape Ale), prima categoria tutta "tricolore" ammessa dal mondo birrario internazionale

Al di fuori del giro degli addetti ai lavori la notizia non è molto conosciuta. Ma da qualche tempo nel mondo italiano della birra c’è una novità importante: il BJCP, organismo internazionale che si occupa di catalogare e codificare gli stili birrari di tutto il mondo, ha per la prima volta ammesso nelle proprie linee guida anche una categoria prettamente italiana.
Si tratta delle cosiddette Italian Grape Ale – abbreviazione non felicissima per l’Italia: IGA – ovverosia delle birre prodotte con l’aggiunta di uva, sottoforma di frutto, di mosto o addirittura di vino. Nel nostro Paese, uno di quelli più votati alla produzione vitivinicola, questo tipo di birre sono prodotte da alcuni anni da diversi sperimentatori e ora stanno trovando finalmente una nicchia di mercato più vasta e importante.
Per raccontarvi qualcosa di più sulle IGA abbiamo intervistato tre produttori durante il recente Beer Attraction di Rimini e cioé Birra del Borgo (che ha vinto con “L’Equilibrista” il concorso “Birra dell’anno” in questa categoria), Birrificio Brùton e Birrificio Aurelio. Il reportage è a disposizione sul nostro blog specializzato Malto Gradimento: QUI l’articolo completo.
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