Ho partecipato al sit-in di Malnate come comune cittadina

Malnate 12/03/2016

Riguardo al sit in di venerdì mattina 12 marzo 2016, dichiaro di aver partecipato come  comune cittadina e residente, e non come organizzatrice o come appartenente al movimento 5 stelle come da quanto affermato sul vostro giornale. Io non appartengo al movimento 5 stelle e neanche ho organizzato qualcosa ma ho solo scritto un pensiero, tra l’altro molto generale su Facebook ma senza neanche fare nomi a parte quello di Renzi che credo però sia citato da migliaia di persone ogni giorno sui social e sui giornali e non di certo per l’apprezzamento. Ma dopotutto questa è libertà di espressione. Riguardo ai riferimenti a mio padre credo che quello di cercare un capro espiatorio sia davvero mefistofelico e ingiusto e, la dichiarazione del segretario del PD di malnate, Francesco Romano, fatta non di fatti ma di opinioni calunniose è vergognosa. Tra l’altro le opinioni non le ha esposte sul suo profilo facebook, come me, ma su un giornale. Ed è grave utilizzare un giornale come veicolo di propri pensieri perché si ha libero accesso al “quarto potere” dell’informazione al contrario dei comuni cittadini. Mi ritengo fortunata a non averlo mai conosciuto di persona e credo che sarebbe giusto che ritrattasse le sue affermazioni senza sostanza. Tra l’altro mia madre e mia sorella, l’altra fetta della famiglia Gulino, non erano presenti. Il sit in di stamattina era dovuto, per quanto mi riguarda, come addio al parco ed è ingiusto cercare di farlo apparire come qualcosa di controverso. Per quanto riguarda le scritte comparse nella notte sono d’accordo siano state un atto vandalico, frutto di qualche teppistello e, non sono certo contenta dato che mi toccherà vederle ogni giorno da qui alla fine dei lavori. Ma a questo punto potrebbero essere opera di qualche avversario politico o di qualche manipolatore per cercare di fare apparire questo sit in come indecente. Mi dispiace veramente possano essere ricollegate a qualcuno che ha partecipato stamattina. C’era solo brava gente locale.

Daniela Gulino, (famiglia di Giovanni Gulino, non appartenente a nessun partito o movimento politico ma solo libera cittadina indignata per la distruzione del parco e una partecipante al sit in della “famiglia di Giovanni Gulino”).