Cinquanta euro di multa per un barboncino senza guinzaglio
È accaduto ad un bustocco che passeggiava con il suo cagnolino all'interno del Parco del Museo del Tessile: "Hanno applicato il regolamento ma nessuno vede le auto nel parco o gli spacciatori"
Cinquanta euro di multa per aver lasciato Polly, un grazioso barboncino, senza guinzaglio nel parco del Museo del Tessile. Corre su Facebook la denuncia di Paolo Libertini, cittadino bustocco che è incappato in una pattuglia della Polizia Locale mentre il suo cane scorrazzava senza guinzaglio nell’area verde. Ecco cosa scrive sulla sua pagina:
Senza polemica alcuna con gli agenti di polizia locale del Comune di Busto Arsizio, con molti dei quali ho un ottimo rapporto e che fanno il loro lavoro in maniera impeccabile ma mi chiedo quale senso abbia farmi una multa di euro 50,00 per aver lasciato il mio pericolosissimo cane senza guinzaglio presso il Parco del Tessile. Ora mi chiedo se il problema del Parco del tessile sia rappresentato dalla mia Polly senza guinzaglio e a distanza di pochi metri dal suo padrone oppure dal continuo via vai di autovetture, come ampiamente documentato da un articolo su La Provincia di Varese o dalla presenza di spacciatori con i loro rottweiler? Non sarebbe il caso che il Comandante della Polizia Locale dia direttive più serie ai suoi agenti?
Il regolamento parla chiaro ma la sua applicazione – sottolinea Libertini – dovrebbe essere commisurata alla gravità della violazione. Certamente la piccola Polly non può essere ritenuta un cane pericoloso ma tant’è. E non si è fatta attendere la replica del segretario cittadino della Lega Nord Stefano Ferrario che, già nelle settimane scorse, non ha mancato di stigmatizzare l’operato della Polizia Locale chiedendo «meno multe e più sicurezza».
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Da non credere
Questi “spruzzi” improvvisi da paese civile solitamente insospettiscono anche me, perchè ovviamente non si può far finta di niente e non notare che queste giuste applicazioni del regolamento stridono con il contesto generale di un paese dove ognuno può passeggiare liberamente con un doberman senza museruola nel parco, che la merda dei cani si lascia liberamente sul marciapiede, che le auto delle forze dell’ordine parcheggiano nei posti riservati ai disabili, che nei boschi abbiamo spacciatori e puttane, che ci sono interi quartieri nelle città dove le forze dell’ordine vengono cacciate.
Insomma un comportamento da svizzeri applicato ad un paese che sembra più la Libia.
Forse questo rigore andrebbe applicato a partire dalle basi cioè …ordine….sicurezza….pulizia e tutela. Argomenti che non credo possano essere minati da un barboncino (e detto da uno a cui i proprietari di cani non stanno particolarmente simpatici è tantissima roba).