Passa il piano per il diritto allo studio ma si parla ancora dell’ Aquilone
Due ore di discussione sul punto centrale della prima serata di consiglio comunale. Pd e Lega all'attacco sul calo delle iscrizioni e l'Aquilone
Doveva essere l’approvazione del piano per il diritto allo studio per ai prossimo anno scolastico, invece in poco tempo la seduta del consiglio comunale di Cassano Magnago si è trasformata in un accesissimo dibattito di due ore sul valore dell’insegnamento pubblico, con molti riferimenti alla questione scuola materna Aquilone.
Il piano in sè è stato approvato con undici voti, cinque voti contrari di tutti i consiglieri di minoranza: fin da subito il Pd con l’intervento della consigliera Luigia Puricelli aveva sottolineato come il piano ricalcasse quelli degli scorsi anni e che il neo fosse la mancanza di nuovi progetti.
I toni hanno iniziato ad accendersi con l’intervento della leghista
Stefania Federici che ha puntato il dito sul fatto che l’incentivazione degli asili nido privati abbia rovinato «un fiore all’occhiello della comunità qual’era il nostro asilo comunale, oggi infatti abbiamo solo trentasette iscritti a fronte di una capienza di cinquantatré. È due piani allo studio che la questione rimane nel frigorifero? Avete a cuore questa scuola o era solo uno strumento elettorale?». Ha rincarato la dose il democratico Mauro Zaffaroni: «ci troviamo di fronte allo smantellamento dell’insegnamento pubblico. La direttiva della regione era quella di chiudere convenzioni con il privato per smaltire le liste d’attesa del pubblico qui si è andati oltre». Sulla questione è intervenuto anche il presidente del consiglio comunale Angelo Palumbo: «E’ assurdo. Se i genitori scelgono il nido privato a parità di tariffe non siamo certo tenuti ad obbligarli ad andare nella struttura comunale. E’ un principio di libera scelta. Più che un intervento leghista mi pareva di sentire esponenti di Sel». L’assessore all’istruzione Salvatore Maida non ha nascosto il suo rammarico per la piega che ha preso la discussione «si è parlato solo di scuole materne ed asili nido quando si dimentica che siamo davanti ad un piano che apporta zero tagli all’istruzione. Sui numeri posso solo dire che il trend farà si che i cinquantatré posti del nostro asilo nido non basteranno e che le convenzioni servono e serviranno». E ovviamente non poteva mancare anche nella replica il capitolo Aquilone «il successo è essere riusciti a rimettere al tavolo tutti i soggetti educativi coinvolti. Arriveremo alla fondazione ed avrà un percorso indipendente dall’amministrazione. Inoltre a quel tavolo sono stati invitati sia Lega che Pd e la vostra assenza mi rammarica».
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