Fiocco azzurro a Sangiano
La storia del piccolo Mohamed è una di quelle storie che accendono ancora la speranza, una luce nel tunnel che si fa sempre più buio nella realtà dei ragazzi che hanno lasciato la loro terra per arrivare nella “sognata” Europa
La storia del piccolo Mohamed è una di quelle storie che accendono ancora la speranza, una luce nel tunnel che si fa sempre più buio nella realtà dei ragazzi che hanno lasciato la loro terra per arrivare nella “sognata” Europa. Mohamed pesa 4 chili e 50 grammi e ancora non sa che con la sua nascita è riuscito a commuovere tutti gli operatori di Agrisol.
E’ il terzo fiocco azzurro che viene appeso ai cancelli della cooperativa, braccio operativo della Caritas comasca. Quel “batuffolo” dalla pelle scura ha visto la luce nella struttura di Sangiano, ma anche gli altri centri di Agrisol hanno esposto il fiocco azzurro sui loro cancelli perché Mohamed è un po’ il “ neonato di tutti”. E’ nato all’ospedale di Cittiglio da una giovane coppia tunisina, che fa parte di quelle migliaia di persone in fuga da guerre, fame e povertà! Bussano alla nostre porte, troppe volte sbarrate, in cammino come Giuseppe e Maria: “Non c’è posto per loro nell’albergo… Quel Bimbo che duemila anni fa “nasceva fuori”, nel villaggio di Betlemme, alla periferia dell’Impero, in una “mangiatoia”, ancora oggi vede la luce in mezzo a noi tra questi migranti, che sono, come dice Papa Francesco, la “carne di Cristo”.
Anche Mohamed è nato “fuori”, ma negli operatori di Agrisol e nella comunità parrocchiale di Sangiano ha trovato persone pronte ad accoglierlo. Un grazie soprattutto alla educatrice Roberta, sensibile e innamorata del suo lavoro-missione. Quante corse e quanta dedizione durante la gravidanza della mamma, poi durante il parto e, quando la donna è ritornata a casa con il suo piccolo, quanto tempo le ha dedicato perché Mohamed non voleva mangiare… Un grazie alla comunità di Sangiano e al parroco, don Walter, che con coraggio, in due appartamenti della vecchia canonica non più abitata, ha offerto un’accoglienza concreta e confortevole sia a questa coppia tunisina, sia ad una nigeriana, che ha un piccolino di un anno. Questi giovani sposi devono ritenersi proprio fortunati perchè hanno trovato casa in una comunità che li ha ospitati con generosità, passione e gioia. Erminia, una simpatica catechista di Sangiano, viene spesso a trovarli, con le braccia cariche di regali e le uova delle sue galline. Porta soprattutto i suoi sorrisi e le avventure della sua vita.
Anche il Comune di Sangiano ha fatto la sua parte, pensando a progetti di volontariato per l’inserimento: due migranti si occupano della pulizia della scuola e della manutenzione del verde.
La mamma di Mohamed è una giovane molto bella, che in patria aveva un lavoro da parrucchiera; il papà ha solo il desiderio di imparare l’italiano per trovarsi un lavoro per potere provvedere alla sua famiglia. Sono una bella coppia: si vogliono bene e lo si è visto durante tutta la gravidanza. Lei non stava molto bene, era spesso affaticata e il marito raccontava ridendo che faceva di tutto in casa: cuoco, uomo delle pulizie, infermiere, massaggiatore… “Siamo felici perché ci sentiamo al sicuro e aiutati dagli operatori di Agrisol e da tante altre persone, che sono gentili, amichevoli e speciali”, dice questa giovane coppia a chi va a trovare il piccolo Mohamed, offrendo a tutti i tradizionali e squisiti dolci tunisini, che la giovane mamma, come da loro tradizione, aveva preparato già prima del parto, per offrirli a chi fosse venuto a trovarli.
Cesi Colli
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