“Ecco perché si lasciano incompiute alcune opere pubbliche”

Lettera dell'assessore Scrivo che spiega come mai molti lavori non possano essere portati a termine: "Si deve rispettare il patto di stabilità"

Demagogia e cruda realtà. Molti cittadini si chiederanno come mai, nonostante l’elevata pressione fiscale, il Comune lasci incompiute alcune opere pubbliche e non intervenga efficacemente nella manutezione delle strade, dei viali e dell’illuminazione pubblica. Partiamo da dati certi: la maggior parte delle opere incompiute sono coperte da adeguato finanziamento; le opere sono bloccate dalle imprese perché il Comune dilaziona i pagamenti dovuti. E perché il Comune non paga se i soldi sono in cassa?

E la nuova amministrazione Comunale non avrebbe tutto da guadagnare se aprisse il portafoglio e incentivasse le manutenzioni straordinarie e il fine lavori per le opere in corso? La risposta è una sola e va sotto il nome di “ rispetto dei vincoli imposti dal patto di stabilità interno”. E’ una legge dello Stato e come tale deve essere rispettata, anche se discutibile. Chi riveste incarichi pubblici ha l’obbligo morale di dare il buon esempio! Ma vediamo di cosa si tratta. Ad ogni Comune, Regione e Provincia d’Italia viene imposto annualmente un obiettivo da raggiungere.

Nel 2013 Tradate dovrà registrare un saldo positivo, tra Entrate e Uscite, di almeno 1,1 milioni di euro. Per centrare questo risultato, l’amministrazione Comunale potrà agire su 2 leve: incremento delle entrate e diminuzione delle uscite. La crisi del settore edilizio rende marginale l’entrata da oneri di urbanizzazione e sarebbe pura follia incrementare le entrate correnti attraverso un inasprimento di IMU, addizionali Irpef o costi dei servizi. Di conseguenza la strategia basata sulle entrate è di fatto inapplicabile.

Nel 2013 il Comune di Tradate rispetterà il vincolo (+1,1 mln di euro ) soltanto se monitorerà costantemente e ossessivamente le uscite. La conseguente dilazione dei pagamenti potrà causare il blocco dei lavori da parte delle imprese, com’e’ già avvenuto negli anni scorsi. In questo scenario difficile, molti tecnici, come lo stesso Sindaco, il Segretario Comunale, il neo responsabile della Ragioneria e i funzionari di servizi incontrano oggettive difficoltà ad autorizzare spese per poche migliaia di euro.

C’e’ invece chi, dai banchi dell’opposizione, troverebbe cifre enormi da spendere per la riqualificazione di piazze, strade e interi quartieri, indicando addirittura l’IMU come fonte di finanziamento. Ricordiamo che una buona parte del gettito IMU, pagata dai tradatesi, servirà a garantire mutui accesi dalla Seprio Patrimonio Servizi negli anni passati e non potrà essere utilizzata per altri scopi.

Come amministratori vorremmo tranquillizzare la cittadinanza: siamo presenti e ciascuno di noi si sta impegnando al massimo per centrare altri importanti obiettivi nel pieno rispetto delle leggi vigenti. Come cittadini italiani non possiamo che auspicare una revisione dei vincoli del patto che di fatto limitano la crescita economica del nostro Paese. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Marzo 2013
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