Un flash mob per contestare i Savoia: “La loro presenza è un oltraggio”

Sabato mattina il Comitato Antifascista di Busto Arsizio chiama a raccolta : "È singolare e allarmante che il sindaco di una città medaglia di Bronzo per la resistenza chiami l’ultimo rampollo di questa sciagurata casa reale per inaugurare una piazza"

emanuele filiberto

L’inaugurazione per la nuova Piazza Vittorio Emanuele non sarà una festa per tutti. Mentre sabato in piazza la casata reale e le istituzioni cittadine festeggeranno a qualche decina di metri si annuncia un flash mob di contestazione. È il comitato antifascista di Busto a convocarlo, chiamando a raccolta i cittadini in via Milano a partire dalle 10.

Mai ci saremmo attesi di veder convocato per l’inaugurazione della piazza il regal rampollo di casa Savoia” scrivono in una nota gli antifascisti che dicono anche come sia “singolare e allarmante [che] il sindaco della Città di Busto Arsizio, medaglia di Bronzo per la resistenza, chiami l’ultimo rampollo di questa sciagurata casa reale per inaugurare una piazza”. Il riferimento è sia “al centenario della Prima Guerra Mondiale, la cui causa non può non essere imputata alla responsabilità di casa Savoia” ma anche e soprattutto agli “80 anni esatti dalla firma ingloriosa dello stesso Savoia delle leggi razziali del governo fascista“.

L’inaugurazione della piazza casa è infatti il 17 novembre, la stessa data in cui nel 1938 il Re firmò il regio decreto delle leggi razziali “generando morte e flagello per l’Italia intera”. Una sovrapposizione di ricorrenze che viene letto come “l’ultimo dei tanti atti divisivi che questo sindaco e la sua amministrazione hanno perpetrato da quando governano la nostra Città” tra i quali gli antifascisti citano “l’oltraggio alle celebrazioni del 25 Aprile, all’anonima e insignificante commemorazione della prima guerra mondiale del 4 novembre scorso, eccoli tutti di nuovo in piazza per l’ennesima provocazione”.

E così “dopo i tanti tentativi di revisionismo storico attuati dalla destra, la decadenza delle Istituzioni si materializza in Città, con la presenza del principe, che non paga neppure le tasse in Italia perché residente anche in Svizzera”. Proprio per questo “gridiamo vergogna per questa scelta e chiamiamo gli antifascisti e quanti hanno a cuore la nostra Costituzione, a partecipare alla contro-inaugurazione in programma in Via Milano alle ore 10.00 del 17 novembre con canti di lotta e resistenza e il flash-mob Ho visto un re. Sa la vist cus’è, per ribadire che la Città non ci sta a queste grandi e clownistiche piazzate”

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Pubblicato il 13 Novembre 2018
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Commenti

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  1. massimiliano_buzzi
    Scritto da massimiliano_buzzi

    questi antifascisti seguono la mentalità de “le colpe dei padri ricadono sui figli” e allora perché non hanno chiesto la pena del esilio anche per quei partigiani e loro discendenti che si sono macchiati di atroci crimini? perché non hanno chiesto la messa al bando dal parlamento della nipote del pazzo delirante che porto l’italia al disastro più totale, ovvero tal benito mussolini? non sono forse pure loro discendenti di gente le cui mani grondano sangue?

  2. Avatar
    Scritto da lenny54

    Una delle tante colpe dei figli e’ quella che dopo aver avuto il permesso di rientrare in Italia, hanno pensato bene di chiedere all’autorita’ giudiziaria di rientrare in possesso dei beni confiscati loro dallo Stato italiano a suo tempo.
    Istanza, per fortuna, rigettata. Oltre alle colpe ben piu’ tragiche di aver causato guerre e morte di milioni di italiani.!

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