Condannato a dieci mesi per atti osceni
L’uomo al centro di un processo per quattro gravi capi d’imputazione che riguardavano delle bambine. La Procura aveva chiesto 4 anni e 6 mesi

Tre bambine dagli 8 ai 10 anni residenti in provincia. Una piscina dove andare a nuotare e a giocare. Un uomo accusato di averle gravemente molestate.
Questi i contorni di un processo a porte chiuse dove i particolari sono volutamente sfumati (immagine di repertorio).
I fatti si riferiscono a più episodi nella piscina di un paese del medio Verbano fra il 2015 e il 2016 quando una bimba raccontò al padre di essere stata toccata nelle parti intime mentre scendeva dallo scivolo, e di aver visto un uomo masturbarsi.
Sarà questo l’unico comportamento attribuito all’imputato, un cinquantenne della zona, condannato oggi a dieci mesi di carcere, con pena sospesa.
All’imputato erano contestati anche altri e ben più gravi reati come la violenza sessuale su minore aggravata, per un totale di quattro capi d’imputazione.
Nella sostanza l’imputato è stato assolto per tre capi d’imputazione relativi a due delle bimbe e solo per i comportamenti su una delle minori e per gli arti osceni.
Dal processo è stata stralciata la posizione di una seconda persona in origine indicata come l’uomo a cui attribuire quei comportamenti, poiché più accurate valutazioni avevano individuato nell’imputato il soggetto su cui indagare.
Processo a porte chiuse, si diceva, nel quale le stesse bambine hanno deposto in aula come persone offese. La decisione è stata pronunciata questa mattina dal collegio di Varese dopo che il pubblico ministero ha formulato le sue richieste di pena: 4 anni e 6 mesi. Le motivazioni verranno depositate tra 60 giorni.
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