Picchia la moglie per mesi davanti ai figli, arrestato
La giovane aveva sporto anche denunce in passato, poi ritirate su pressione della famiglia. Dopo l'ultimo pestaggio è stata però collocata in una struttura protetta e l'uomo è stato fermato

Mesi di botte e aggressioni, qualche denuncia fatta e poi ritirata per l’intervento della famiglia ma -alla fine- sono scattate le manette. È finito l’incubo di una giovane donna di Lonate Pozzolo che da tempo veniva malmenata dal marito, anche davanti ai figli. Nel corso della nottata tra domenica 13 e lunedì 14 ottobre a casa dell’uomo si sono presentati i Carabinieri della locale stazione per portarlo in carcere.
L’uomo -un 35enne nordafricano residente a Lonate Pozzolo, operaio, pluripregiudicato e regolare sul territorio nazionale- è stato infatti colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del tribunale Busto Arsizio che ha accolto integralmente la richiesta della Procura dopo le indagini dei Carabinieri che hanno descritto un quadro di violenze drammatiche e reiterate.
La ragazza -connazionale dell’uomo e di 25 anni- negli ultimi giorni di settembre aveva presentato una denuncia presso la stazione di Lonate Pozzolo al termine di una giornata complicata conclusasi con il “pestaggio” della stessa avvenuto davanti ai due figli piccoli. La ragazza è stata così prima accompagnata presso l’ospedale di Busto dove le sono state riscontrate fratture multiple al naso ed allo zigomo e poi posta immediatamente in una struttura protetta, insieme ai figli. Nella denuncia la giovane ha raccontato mesi di violenze domestiche e maltrattamenti, perlatro in passato già denunciati ma poi ritrattati per gli “interventi” delle rispettive famiglie di origine che tentavano di riconciliare le parti: le fratture al volto degli ultimi giorni hanno reso però la situazione, oltre che drammatica, anche pericolosa e ormai non piu’ indifferibile.
Violenze in famiglia, “i servizi sociali sono intervenuti tempestivamente”
L’uomo è stato così arrestato e al termine delle formalità di rito è stato tradotto presso la casa circondariale di Busto Arsizio a disposizione autorità giudiziaria mandante.
“Anche in tale situazione -spiegano i Carabinieri- è stato fondamentale il supporto fornito da Eva Onlus, le cui operatrici hanno svolto essenziale attività di supporto e di collocazione della vittima”. Chi si trovasse in situazioni di bisogno può contattare il servizio antiviolenza al numero 3345369630
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