Dorsi: “Parrucchieri ed estetiste pronti a riaprire prima del 1 giugno”
I titolari del gruppo analizzano la situazione e si dicono pronti a riaprire in sicurezza prima della data fissata dal Governo. Online anche una petizione per permettere la riapertura prima del 1 giugno

Il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile ha lasciato l’amaro in bocca a diverse categorie di lavoratori e imprenditori.
Tra queste, una delle più deluse è quella di parrucchieri ed estetiste, che dovranno attendere fino al 1 giugno per poter riaprire le proprie attività. A Varese (ma non solo) il nome Dorsi è tra i più noti e apprezzati: sei saloni tra la Città Giardino, Gallarate e Formentera, dove c’è un negozio affiliato al gruppo, circa 80 dipendenti in tutto, comprendendo anche l’Academy, una vera e propria scuola di stile creata da Alberto e Raffaele Dorsi ormai 13 anni fa, nel 2007.
A nome della categoria, i titolari del Gruppo Dorsi commentano e analizzano la difficile situazione e si dichiarano pronti a riaprire prima della data fissata dal Governo, con tanto di petizione online alla quale possono aderire gli operatori del settore.
LE DIFFICOLTÀ – «Ci troviamo davanti a una crisi che appare molto insidiosa. Stiamo soffrendo per il dolore causato dalle innumerevoli perdite umane e in più rimane l’incognita di un virus sconosciuto che si è insinuato subdolamente nella nostra vita cambiandola completamente. La crisi del 2008 è stata, pur nella sua gravità, un fenomeno economico che abbiamo potuto affrontare e gestire rimboccandoci le maniche, facendo sacrifici enormi ma mai avendo paura per la nostra incolumità fisica – spiega Raffaele Dorsi -. Oggi quello che stiamo vivendo è qualcosa di completamente nuovo per tutta l’umanità. La crisi sanitaria ed economica, nel suo continuo cambiamento e nell’incertezza di come si evolverà, non ci permette di avere un quadro chiaro».
LE NUOVE SFIDE – «Le imprese, e in particolare la nostra categoria, dovranno riconfigurare la modalità di erogazione dei servizi, consulenza e vendita di prodotti, anche online. Bisogna comunicare in modo onesto ai propri clienti, evidenziando l’alta qualità e la massima sicurezza con cui continueremo a fornire servizi e prodotti e non smetteremo mai di ricordare con quanto amore svolgiamo la nostra professione – continua il patron del gruppo -. Noi come gruppo Dorsi, all’inizio di marzo abbiamo deciso di chiudere tutte le attività ancora prima che diventasse un obbligo da parte del governo: per tutelare i nostri dipendenti e le nostre clienti. Tuttavia siamo riusciti a rimanere sempre in contatto con le nostre clienti attraverso i canali social (Instagram e Facebook) grazie ad una serie di comunicazioni, informazioni ed attività che ci hanno permesso di farle sentire ancora seguite e coccolate …seppur a distanza, seguendo il mantra di questi ultimi tempi: “lontani, ma vicini”».
PRONTI A RIPARTIRE – «Ora siamo pronti per poter riaprire i nostri negozi, prima che l’emergenza economica diventi più grave di quella sanitaria, ponendo in assoluto primo piano la sicurezza per le nostre clienti e i nostri dipendenti. In questo tempo di attesa abbiamo concentrato le nostre forze per pianificare la ripresa e la riapertura ripensando alla nostra attività con dinamiche nuove. Siamo certi che usando dei protocolli sanitari, che si possano equiparare a quelli che troviamo negli studi medici, si possano garantire efficaci misure di sicurezza – continua Dorsi -. Vogliamo far sapere alle nostre clienti che troveranno un nuovo servizio d’igiene (da sempre per noi una priorità) che tutelerà la loro salute e risolverà i timori di possibili contagi. Concretamente abbiamo protocollato delle procedure indispensabili per poter lavorare in assoluta sicurezza: ricevere solo su appuntamento, ragionando su un rapporto tra superficie e numero di clienti per mantenere le distanze di sicurezza; numero di dipendenti in salone adeguato al numero delle clienti che si potranno accogliere; kit monouso composto da mantella, vestaglia e salvietta per le nostre clienti; ingresso in salone con mascherina (chi non ce l’ha, la potrà trovare in negozio) e guanti e obbligo di igienizzarsi grazie ad un erogatore antibatterico presente in negozio; giacche, cappotti e soprabiti delle clienti verranno poste in una busta usa e getta e riposte nel guardaroba con cartellino identificativo; dopo ogni servizio, la postazione di lavoro e il lavatesta saranno sanificati con prodotti appositi; ogni postazione di lavoro avrà il suo carrello contenente tutti gli strumenti di lavoro: spazzole, pettini, piastre, bigodini che saranno sanificati alla fine di ogni servizio; i pavimenti del salone verranno disinfettati due volte al giorno con ipoclorito di sodio; il consulente di bellezza dovrà essere munito di mascherina e guanti (che verranno cambiati ad ogni cliente) e l’uniforme andrà lavata tutti i giorni e indossata solo all’interno del salone, così come le calzature; per il settore d’estetica e per i barbieri valgono le stesse regole, in più sarà necessaria anche la visiera; al momento del congedo evitare sempre i contatti ravvicinati, restituire il soprabito e buttare via la busta; al momento del pagamento le ricevute andranno appoggiate sul bancone, tra la cassa e la cliente ci dovrà essere un divisorio di vetro (o plexiglass)».
PETIZIONE ONLINE – «Per rendere più chiare, efficaci e sicure le informazioni e per agire di concerto per poter aprire prima del primo giugno, abbiamo creato una chat “APRIAMO PRIMA DELL’ 1/06” e, grazie alla collaborazione del consigliere regionale Emanuele Monti, cercheremo di portare le nostre istanze alla Regione Lombardia, attivando un tavolo di confronto che porti le nostre richieste ai Ministeri competenti – conclude Dorsi -. Invitiamo il maggior numero di colleghi e colleghe a condividere questa chat in modo da poterci scambiare anche opinioni e suggerimenti. È presente in questa chat una petizione rivolta al Consiglio dei Ministri per chiedere l’anticipazione dell’apertura non dopo il 18 maggio. Si può mandare un messaggio con il nome al numero 3336644929 e scrivere :”APRIAMO”».
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