Lockdown annunciato a Napoli, scontri nella prima notte di coprifuoco
Aggressioni a poliziotti e ai giornalisti. Dalle prime ricostruzioni, le violenze sarebbero partite da gruppi di estrema destra e di ultrà
De Luca annuncia il lockdown per la prossima settimana e a Napoli scoppia la rivolta. E’ accaduto ieri sera, venerdì 22 ottobre, durante la prima notte di coprifuoco, entrato in vigore ieri alle 23. Un migliaio di persone che si sono organizzate attraverso i social s sono ritrovate in una piazza del centro storico e da lì è partito un corteo verso via Santa Lucia, sede della Regione.
Aggrediti i poliziotti che cercavano di arginare la protesta, incendiati cassonetti. Dalle prime ricostruzioni, le violenze sarebbero partite da gruppi di estrema destra e di ultrà.
Molti i video e le immagini che mostrano i partecipanti alla manifestazione compiere atti vandalici contro le auto ferme e le macchine della polizia. Nel corso della notte sono state anche aggredite diverse troupe televisive, tra cui il giornalista di Skytg24 Paolo Fratter e i suoi due operatori Vincenzo Triente e Fabio Giulianelli.
«Questa sera abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell’ordine», ha dichiarato il questore di Napoli Alessandro Giuliano. «Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza».
Molti i napoletani che, anche sui social, hanno preso la distanze da questa violenta manifestazione: “Questa non è Napoli” – dicono la maggior parte di loro – “Ma quale #NapoliSiRibella. Parliamo di atti criminali e pianificati: pezzi di ultras, destra che soffia su protesta e persone esasperate. È saltata la politica, ma nessun atto glorioso. Guardate il video: delinquenti”.
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