Strappano i fiori in piazza, tornano a ripiantarli davanti a tutti
Protagonisti quattro ragazzini gallaratesi: sorpresi e fermati venerdì notte, sono tornati sul "luogo del delitto" in pieno giorno, accompagnati dai genitori e dai vigili. Per dare il buon esempio
Non sempre serve la tolleranza zero: a volte un gesto riparatore può diventare occasione di crescita per tutti ed educare più di una denuncia. Lo insegna la vicenda che si è consumata nell’arco di tre giorni nel centro storico di Gallarate. I protagonisti sono quattro ragazzini giovanissimi, di famiglia
normale: nella notte tra venerdì e sabato hanno strappato dai vasi di Piazza Libertà le piantine di fiori. Un gesto stupido fatto gratuitamente, immediatamente ripreso dall’impianto di videosorveglianza. La polizia locale è intervenuta nel giro di pochi minuti, bloccando i quattro e portandoli al comando di via Ferraris. Qui sono intervenuti anche i genitori, che senza invocare nessuna scusante (e già questa sarebbe una buona notizia, viste le reazioni di certi genitori in casi analoghi) hanno redarguito i figli protagonisti del vandalismo. «Subito dopo – spiega l’assessore alla sicurezza Paolo Cazzola – ho fatto presente che, fermo restando il verbale, sarebbe stato appropriato da parte loro ripiantare le piantine» . E così nella giornata di lunedì, a meno di tre giorni dall’atto di vandalismo, i quattro ragazzi – Zaccaria, David, Steven, Sonia, che hanno tra i 14 e i 17 anni – si sono ritrovati in piazza, per ripiantare nei vasi dei fiori acquistati dalle famiglie (nelle foto, scattate dai genitori). Un gesto riparatore fatto alla luce del sole, al fianco dell’assessore e del commissario della polizia locale Mauro Bof, davanti ai genitori, ai coetanei e a un buon numero di cittadini che lanciavano per lo più sguardi critici. Una conclusione che è servita a riportare nella giusta dimensione l’atto vandalico e soprattutto a dare un esempio chiaro di fronte a tutti. «Ai ragazzi– continua l’assessore Cazzola – ho ricordato che il miglior segno di riconoscenza verso l’assessorato alla sicurezza, la polizia locale e l’intera città di Gallarate lo avrebbero rappresentato nella prima occasione in cui, trovandosi di fronte ad altri coetanei intenti a compiere un atto di inciviltà o vandalismo, si sarebbero ricordati la lezione e avessero preso il coraggio in mano nel cercare di dissuaderli». L’invito ai ragazzi non è dunque a «fare la spia», ma ad esser capaci di «aiutare altri ragazzi come loro sono stati aiutati».

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