Arcisate – Stabio: lavori bloccati in Italia, open day in Svizzera
Circa 300 persone hanno visitato il cantiere tra Mendrisio e Stabio. Intanto dall’altra parte del confine i lavori sono bloccati
Da una parte la festa per mostrare alla gente lo stato avanzato dei lavori, dall’altra parte ruspe e scavatori fermi perchè non si trova l’accordo tra ditta e istituzioni. Il paradosso è diventato realtà sul confine tra Svizzera e Italia, tra Stabio e Gaggiolo: in Ticino c’è stato sabato 14 settembre l’open day che ha mostrato la ferrovia e le opere complementari, ha permesso ai bambini di manovrare le macchine e ha proiettato i video della futura fermata, prossima alla realizzazione; in Italia da venerdì è tutto fermo, con gli scavi nel cuore degli abitati di Induno Olona e Arcisate e prospettive nerissime sulla possibilità di terminare per tempo l’opera.
Ad aggiungere paradosso al paradosso, c’è il fatto che la società che ha bloccato i lavori in Italia, la Ingegner Claudio Salini (Ics), è la stessa che in Svizzera guida il consorzio che i lavori li ha quasi terminati. Il problema, ormai noto ma apparentemente senza soluzione, sta nello smaltimento dell’arsenico trovato nel terreno: i costi di smaltimento delle terre da scavo, in Italia, vengono contestati dall’azienda, mentre in Svizzera tutto sembra essere stato risolto in fretta. Gli stessi ticinesi hanno avuto modo più volte di lamentarsi per la lentezza del procedere dei lavori dal lato italiano. Per lunedì 16 settembre è attesa una riunione tra la Ics e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, accompagnato dall’assessore alle Infrastrutture Maurizio Del Tenno. I sindacati dal canto loro annunciano manifestazioni e presidi di protesta nella zona del cantiere.
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