La “Casa di Francesco”, un’alleanza per aiutare chi perde la casa
Comune, Caritas Ambrosiana e Fondazione Cariplo mettono 840 mila euro nel progetto di recupero di un edificio in via Ferraris: ospiterà 17 persone, con spazi e servizi in comune
Da immobile comunale inutilizzato a strumento di contrasto al disagio abitativo, gestito da più reltà in rete: questo il destino dello stabile di via Ferraris che si trasformerà in "Casa di Francesco". L’opera Casa di Francesco è resa possibile da un accordo tra Caritas Ambrosiana e Comune di Gallarate – Assessorato ai Servizi Sociali. L’iniziativa ha ottenuto un importante contributo da Fondazione Cariplo, nell’ambito del bando “Diffondere e potenziare l’abitare sociale". «Risponderemo a un’esigenza sentita dal territorio rimettendo in sesto un immobile che versa in stato di abbandono da molti anni» dice il sindaco Edoardo Guenzani. «I lavori incominceranno nel 2014 ed è verosimile che la loro durata sia di circa un anno».
L’edificio in sè è di proprietà comunale, una casa a due piani con cortile interno, nei pressi del Comando della Polizia Locale a Gallarate. Grazie ai lavori di ristrutturazione che saranno sostenuti da Caritas Ambrosiana, l’edificio potrà ospitare al primo piano 5 nuclei abitativi da 4 e 3 posti letto, per un totale di 17 persone. Sono previsti, inoltre, 2 locali comuni, uno per scaldare e consumare i pasti, l’altro adibito a lavanderia. La Casa di Francesco ospiterà accoglienze notturne di tre mesi, eventualmente rinnovabili, solo per una volta, per altri tre. Un modo per andare incontro alla forte domande che viene da persone in difficoltà, per aver perso la casa, spesso dopo aver perso il lavoro. «La Casa di Francesco – riassume l’assessora ai Servizi Sociali, Margherita Silvestrini – rientra in un articolato “piano per la casa” e nasce da un tavolo di informazione e confronto ad ampio raggio sulla povertà. Questa struttura non garantirà solo accoglienza. Farà da base, invece, per organizzare percorsi di uscita dall’emergenza modellati su singole persone e nuclei familiari». Destinatari saranno uomini e donne di qualsiasi nazionalità, purché adulti e in regola con i documenti: al piano terra si ricaveranno tre camere per l’emergenza abitativa (servizio notturno), affiancate da uno spazio per docce e lavanderia (servizio diurno), un alloggio per la figura (o le figure) cui sarà assegnato il ruolo
educativo e di custodia, e stanze di supporto (depositi, ufficio, centrale termica, spazio – salute per attività di “medicina leggera”: controllo della glicemia e della pressione, iniezioni e simili). Vi potranno dormire sei persone in emergenza abitativa per sfratto, allontanamento, dimissioni ospedaliere o altro. Tali accoglienze avranno una durata di 2 settimane. Secondo il progetto sociale concepito da Caritas e dal Comune, la verifica sui requisiti di accesso, sugli ingressi e sulle dimissioni saranno competenza del locale Centro d’Ascolto Caritas e dei Servizi Sociali, in collaborazione con gli enti pubblici e privati invianti. Intorno alla Casa di Francesco si attiverà una rete che, oltre alle realtà già menzionate, comprenderà Acli, Croce Rossa, Auser, Exodus, Associazione Lalabà, Associazione Vita a Colori, Lions Insubria Gallarate, comunità straniere presenti sul territorio, Associazione Buon Vicinato. «E’ importante che questa struttura diventi punto di riferimento per un ampio lavoro di squadra – aggiunge monsignor Ivano Valagussa, decano della città – Le parrocchie e il Centro d’Ascolto Caritas avvertono ogni giorno la necessità di un luogo come la Casa di Francesco. Credo, inoltre, che questa iniziativapossa caricarsi di un importante valore educativo per i giovani».
La gestione ordinaria del servizio sarà affidata alla cooperativa sociale Intrecci Onlus promossa da Caritas Ambrosiana (rappresentata all’avvio del progetto dal vicepresidente Luciano Gualzetti), dal 2003 attiva sul tema dell’abitare e radicata anche in Provincia di Varese. Due operatori, in aggiunta alla figura del custode sociale, garantiranno una presenza costante, in turni. Saranno, inoltre, coinvolti volontari, opportunamente formati, grazie alla collaborazione delle parrocchie del decanato. Fra i parametri principali che saranno tenuti in considerazione nella gestione ci saranno quelli della garanzia del turn over e della messa a punto di una strategia personalizzata per l’uscita dall’emergenza.
I costi per la realizzazione dell’opera ammontano a poco meno di 840.000 euro e saranno coperti, dalla Caritas Ambrosiana (circa 400.000 euro) della Fondazione Cariplo (280.000 euro) e dal Comune di Gallarate (circa 150.000 euro). La Casa di Francesco rientra in una più articolata e sistematica strategia ideata dal Comune di Gallarate per affrontare il “problema casa”. Strategia che contempla accoglienza temporanea e di emergenza, alloggi-ponte, avvio di un vero e proprio sportello per la casa, ampliamento e miglioramento dell’offerta di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Giovanni Pignataro, vicesindaco e assessore alla Programmazione Territoriale (che ha preso in carico il progetto avviato anche dal suo predecessore Angelo Senaldi), sottolinea anche che Casa di Francesco rispecchia anche «alcuni punti fondamentali» del modo di amministrare territorio e necessità: «frenare il degrado, ristrutturare gli immobili esistenti, dare alla comunità nuove risposte alle sue esigenze».
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