Varese: stadio sfregiato e stagione da buttare
É pesantissimo il bilancio del raid vandalico avvenuto nella notte tra venerdì e sabato allo stadio “Franco Ossola”, il match slitta di ventiquattro ore. Domenica la curva nord rimarrà chiusa, mancano gli steward. Fontana: «Un atto che fa male a tutta Varese compiuto da delinquenti»

Migliaia di euro di danni, uno stadio – quello che dovrebbe essere “la casa di ogni tifoso” come ha scritto qualcuno sui social – sfregiato, una partita rinviata e lo scoramento di tutti quelli che vedono il calcio come una passione, una gioia, un divertimento.
É pesantissimo il bilancio del raid vandalico avvenuto nella notte tra venerdì e sabato allo stadio “Franco Ossola”, teso a rovinare le strutture da gioco e quindi a far saltare la partita tra il Varese e l’Avellino prevista per le 15 di sabato. Così è stato: dopo una mattinata in cui si sono verificati i danni e si è provato a sistemare lo stadio per la gara, anche perché la Lega Serie B voleva evitare rinvii, si è dovuto provvedere a fare slittare il match di ventiquattro ore. Troppo profonde le ferite inferte al terreno di gioco (zolle sollevate, campo inciso per parecchi centimetri, buche sparse sul prato), alle due porte che sono state segate, alla panchina dove abitualmente siedono lo staff e le riserve del Varese. E poi le scritte, sull’erba e sui muri, ad attaccare i protagonisti negativi di questa pessima stagione biancorossa: da Laurenza a Imborgia, da Cassarà ai calciatori. Un’annata che da pessima però cade ancora più in basso e diventa orrenda con quest’ultima “perla”.
La mattinata ha visto un susseguirsi di eventi: dopo la scoperta del danno si è iniziato a correre ai ripari ma è apparso ben presto chiaro che sarebbe stato quasi impossibile disputare la gara. La certezza solo all’ora di pranzo, dopo un vertice tra forze dell’ordine, dirigenti biancorossi e rappresentanti di Lega, con la decisione di rinviare alle 15 di domenica (sabato sera si saprà se a porte aperte, chiuse, o solo davanti ai tifosi ospiti).
Nel frattempo ai cancelli dello stadio sono giunti gruppi di tifosi avellinesi, qualcuno arrivato dal Nord Italia, altri dalla Svizzera per assistere a una gara importante per i “Lupi”, in piena zona playoff. Per fortuna, da parte loro, non si sono segnalati problemi di sorta.
Restano però una città ferita, uno stadio devastato e un profondo senso di vergogna per l’accaduto in attesa che le indagini permettano di individuare i colpevoli. Quando però sarà troppo tardi (era davvero impossibile prevenire un atto simile?) per dare una parvenza di normalità a quanto è accaduto.
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I DIRIGENTI – Nel pomeriggio sono intervenuti anche i dirigenti delle due squadre, che nel frattempo si sono allenate insieme a Masnago nonostante il campo a tratti impraticabile. «Ringrazio pubblicamente la Lega Serie B (il presidente Abodi ha dichiarato che l’organismo si costituirà parte civile ndr) – commenta il dg biancorosso Giuseppe D’Aniello – nella persona di Giovanni Castelli, e l’Avellino, per la gentilezza e la professionalità dimostrata. Si sono comportati da veri signori». Sul fronte opposto ha parlato il presidente Walter Taccone: «Prego le istituzioni di valutare attentamente la decisione da prendere, nel rispetto delle tifoserie. Se il Varese riesce a dare la sicurezza adeguata, si deve giocare questa partita a porte aperte. Qualsiasi soluzione alternativa sarebbe difficile da gestire, anche nei confronti dei tifosi, per cui mi sono esposto in prima persona».
IL SINDACO – È un Attilio Fontana sdegnato, per quanto la città è costretta a subire, e al tempo stesso dispiaciuto per la squadra biancorossa. «Un atto vergognoso quello accaduto allo stadio – commenta a caldo il sindaco -. Un atto che fa male a tutta Varese e in cui non ci riconosciamo perché compiuto da delinquenti. Varese non si merita questo. Pur con tutto il dispiacere per quello che sta accadendo alla squadra, non si puo’ arrivare a tali fatti, gravissimi. Speriamo si possa recuperare al piu’ presto la partita».
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godo tanto!!!vorrei averlo fatto io!!! gli atti vandalici sono ben altri! di quei signorotti che da dopo sogliano nei ultimi anni han rubato e fatto puttanate !
Da qualsiasi angolazione la si guardi, questa avventura del Varese Calcio è meglio che finisca. Se si può si ricomincia, altrimenti va bene lo stesso.
A proposito: il nome di chi ha portato Cassarà in società? Chi l’ha portato è il simbolo della decadenza totale della società.
Si è voluto dimostrare tutti il disgusto per questa stagione penosa, però invece che con le cose avrebbero dovuto fare come a Cagliari e cioè prendersela (e prenderli a sberloni) solo con quei disgraziati di giocatori che sono tre mesi che passeggiano per il campo anzichè correre fino alla morte!! Ai dirigenti che hanno procurato questa situazione di sfascio totale si può solamente augurare ogni disgrazia possibile, a cominciare da Imborgia, che ha avuto anche il coraggio di spiegare “le sue ragioni” senza replica….
Per me lo possono anche far detonare con il C4, l’importante è che non usino un solo € pubblico per rimediare all’atto vandalico.
Il calcio in questo paese ed è diventato solo il ricettacolo di gente senza scrupoli, faccendieri, evasori fiscali, violenti, repressi e gente che non sa come sfogare la rabbia.
Ma distruggetevi da soli che con questo “sport” avete veramente superato la soglia della sopportazione e decenza.
Finchè c’è gente che pensa solo questo vuol dire che state ancora troppo bene.
siete tutti belli…
però a inizio stagione nonostante i casini la si pensava diversamente dopo qualche vittoria.
qualche tifoso ha tirato fuori la barzelletta parma, dicendo li che dovevano fare? dimentica di dire che la lega calcio ha fatto: 5milioni ( a babbo morto) per finire la stagione.
questo comuque è il tifo italico.
insulti, sfregi, genny che dice Si può fare la finale di coppa, e magari qualche morto
qualcuno sotto dice gli atti vandalici sono ben altri!
bel senso civico bravo