Moretti: “Voglio giocatori in cerca dell’occasione giusta”
Intervista al nuovo allenatore della Openjobmetis, alla vigilia della partenza per gli Usa. «In valigia ho messo stimoli e motivazioni». Vanoncini nuovo vice

Piccoli regali utili, tanto affetto dalla famiglia e una valanga di messaggi da amici, conoscenti e dai tifosi di quella che ora è la sua squadra: Varese.
Coach Paolo Moretti, la nuova guida tecnica biancorossa, ha trascorso così il giorno del suo compleanno – il 30 giugno – uno degli ultimi prima del volo che lo porterà in America per le due Summer League di Orlando e Las Vegas dove cercherà (con il ds Arrigoni e Gianmarco Pozzecco) gli stranieri adatti per formare il telaio della prossima Openjobmetis.
Coach Moretti, cosa ha messo in valigia cestisticamente parlando?
«Anzitutto la motivazione e lo stimolo a fare bene, che sono caratteristiche comuni della nostra squadra di lavoro. Abbiamo completato lo staff inserendo Stefano Vanoncini nel ruolo di vice allenatore: siamo un gruppo che parte da zero anche in questo senso ma ho trovato una serie di persone desiderose di conoscere il mio modo di agire e le mie idee sulla pallacanestro. Gente come Arrigoni e Conti ha grandi esperienze di basket alle spalle ma non vede l’ora di fare bene nella Varese 2015/2016, e io ho gli stessi loro stimoli».
Sui vostri taccuini che tipi di giocatori ci sono?
«Innanzitutto abbiamo concordato di parlare e di seguire quegli uomini che ci sono piaciuti in passato o sui quali ci sono arrivate referenze positive. Sonderemo il mercato straniero ma teniamo anche aperti gli occhi su quello italiano: in questo momento abbiamo ancora la possibilità di scegliere tra le due formule di costruzione della squadra (“5 stranieri liberi + 5 italiani” o “3 extracomunitari + 4 comunitari + 5 italiani” ndr)».
A proposito di italiani, che profili cercate?
«A mio parere non bisogna fermarsi a dire: prenderemo italiani solo se buoni. Io sono convinto che giocatori buoni con il nostro passaporto ce ne siano parecchi, ma dovranno essere funzionali al progetto che ha in mente Varese. Gente che accetti di venire qui e magari restarci qualche stagione, che voglia fare un percorso di un certo tipo. Certo però non dimentichiamo di avere bisogno di risultati fin da subito. Mi piacerebbe trovare uno di quei “giocatori difettosi”, che hanno trovato difficoltà a emergere ma che hanno un potenziale su cui vale la pena lavorare per poterli rilanciare. E che cercano l’occasione giusta».
È possibile che la Openjobmetis vada a fare spesa nel roster della nazionale under 19, qualificatasi tra le prime otto ai Mondiali di categoria in corso a Creta?
«No, non è quella la priorità perché a inizio carriera quei giocatori sono considerati piccoli tesori per le rispettive società di appartenenza e quindi hanno prezzi alti. Quelli a cui invece mi riferisco io sono giocatori di età leggermente maggiore, che hanno già avuto l’occasione di toccare la Serie A ma per vari motivi non hanno ancora sfondato».
Uno dei giocatori che hanno fatto bene a Varese nell’ultima parte di stagione, Chris Eyenga, è praticamente accasato a Sassari. Non era un uomo da cui ripartire?
«C’erano due uomini della passata Openjobmetis sui quali avevo subito chiesto informazioni, Maynor ed Eyenga. Erano piaciuti a tutti ma sono giocatori di livello molto alto, che Varese aveva potuto firmare solo a certe condizioni e in particolari momenti della stagione. Tra giugno e luglio purtroppo non ce li possiamo permettere, magari a fine agosto il discorso sarebbe diverso ma per allora, mi auguro, avremo la squadra al completo».
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