Riforma della sanità, al via il confronto fra giunta e opposizioni
Si è svolta venerdì mattina, dopo tre giorni di ostruzionismo in Aula, la prima riunione del tavolo di confronto fra giunta e opposizioni. Prossima convocazione mercoledì 22 luglio

Si è svolta venerdì mattina, dopo tre giorni di ostruzionismo in Aula, la prima riunione del tavolo di confronto fra giunta e opposizioni sulla riforma della sanità. La decisione di aprire il tavolo è arrivata mercoledì su proposta del presidente Maroni per cercare di uscire dall’impasse in cui si trovavano i lavori di Aula. Le minoranze – PD, Patto Civico con Ambrosoli e M5S – avevano infatti presentato migliaia di emendamenti e ordini del giorno per contrastare l’approvazione del testo nella formulazione arrivata in Aula. Il tavolo è riconvocato per mercoledì 22 luglio.
Il tavolo di lavoro, al quale hanno partecipato i relatori Fabio Rizzi (Lega Nord) e Angelo Capelli (NCD), il Presidente della Giunta regionale Roberto Maroni, il Sottosegretario Ugo Parolo, la Vice Presidente Sara Valmaggi, Enrico Brambilla, Marco Carra e Carlo Borghetti del Partito Democratico, Umberto Ambrosoli per il Patto Civico, Dario Violi e Paola Macchi per il M5Stelle, si riunirà nuovamente nella mattinata di mercoledì 22 luglio.
«È stato un incontro positivo e proficuo – hanno detto i relatori Fabio Rizzi e Angelo Capelli al termine del tavolo di lavoro -: valuteremo ora quali dei temi e delle questioni poste dai rappresentanti di minoranza potranno essere recepite. Fermo restando l’impianto della legge approvata in Commissione, in un’ottica migliorativa approfondiremo i subemendamenti dei gruppi di minoranza che potranno essere eventualmente accolti, riservandoci anche una possibile riformulazione di alcuni dei nostri stessi subemendamenti affinchè il testo finale della legge possa essere ancora più chiaro e meglio esplicitato».
Le opposizioni hanno presentato a Maroni alcuni punti sui cui vogliono che si apra il confronto. «Si è aperto il dialogo ed è un passo in avanti positivo – commenta il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri -. Siamo stati costretti a usare le maniere forti ma oggi, confrontandoci di persona, lo stesso Maroni ha ammesso che le nostre proposte sono di buon senso. Ora, semmai, il problema è all’interno del centrodestra, che deve trovare una sintesi sui punti che gli abbiamo sottoposto».
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