Gelicidio: una pioggia di ghiaccio e di incidenti

E' stata una notte impegnativa: Ma la causa di questa situazione non è tanto la neve, quanto la pioggia gelata. Cosa significa e da dove viene questa parola antica ma poco usata

Una notte di neve

E’ stata una notte impegnativa, per 118 e vigili del fuoco: uno stillicidio di incidenti (una trentina) nella notte, e decine di soccorsi per cadute, senza contare l’autostrada chiusa e i treni soppressi. Ma la causa di questa situazione non è stata tanto la neve quanto la pioggia gelata, che in meteorologia viene definita “Gelicidio“.

GELICIDIO: LA DEFINIZIONE

Il fenomeno accade, ci spiega Wikipedia, “quando a livello del suolo è presente uno strato di aria fredda, con temperatura inferiore a 0°C, mentre sopra c’è uno strato d’aria più calda che consente la fusione della neve che cade dalle nubi (il gelicidio non si forma quasi mai da nubi calde, cioè da nubi da cui cade acqua allo stato liquido). Quando le gocce vengono a contatto con una superficie congelano all’istante, formano uno strato di ghiaccio trasparente, omogeneo, liscio e molto scivoloso, racchiudendo i rami degli alberi, gli arbusti, gli steli dell’erba, i cavi elettrici all’interno di un involucro assai duro di acqua cristallizzata e trasparente. Il deposito di ghiaccio che si forma sugli oggetti è detto spesso vetrone o popolarmente vetriore”.

LE SEGNALAZIONI DEI LETTORI

Un fenomeno che ha “spiazzato” molti automobilisti, anche avvezzi al brutto tempo o attrezzati per l’inverno. Tra i commenti dei lettori c’è chi ha segnalato: “Ero in A26, ho carambolato a 70 all’ora: io me la sono cavata con un grande spavento, ma c’è chi è andato a sbattere”,  e chi ha spiegato che in autostrada il ghiaccio si formava tra parabrezza e  il tergicristallo, rendendo impossibile la visibilità in pochi secondi.

UNA PAROLA ANTICA, NON UN NEOLOGISMO

Sembra un neologismo un po’ splatter, ma la parola gelicidio è termine antico legato alla meteorologia: deriva infatti dal latino gelicidium, composto da gelu «gelo» e tema di cadĕre «cadere» ( definizione del dizionario Treccani ).

Tracce dell’uso nell’italiano di questa parola ci sono già nel vocabolario dell’Accademia della crusca, nella versione riveduta dall’abate Manuzzi : on line si trova la copia digitale, datata 1836.

GELICIDIO: COSA DICE IL CENTRO GEOFISICO PREALPINO

«Quello del gelicidio non è un fenomeno frequente qui da noi – spiega Paolo Valisa, meteorologo del centro Geofisico Prealpino – E’ piu frequente dove il suolo è molto freddo e si è a contatto con masse marine, umide ma piuttosto miti: per esempio, capita molto spesso nel nord della Francia. Noi non abbiamo nemmeno delle statistiche su altri casi avvenuti negli anni passati. A memoria, potrei dire che è successo una volta nel 2004».

Quello del gelicidio è un fenomeno insidiosissimo: «Per il modo in cui si forma, il ghiaccio è del tutto trasparente, e finchè lo strato non supera lo spessore di qualche millimetro non ci si accorge di niente. Con il rischio conseguente».

Un fenomeno, tra l’altro, che ha colpito più il sud della provincia: «Di fatto è risalito da sud est nella pianura padana, senza però entrare nella zona delle prealpi. Quindi, più ci si avvicinava a Varese e al nord della provincia, più la situazione era di “neve normale” . Il fenomeno era, inoltre, poco prevedibile, perchè la situazione era al limite».

Il meteo comunque volge al bello, anche se le temperature sono diventate («Finalmente, per le stazioni sciistiche» commenta Valisa) invernali: «Venerdì e sabato sulla fascia prealpina ci sarà il favonio, quindi temperature più miti. Ma in generale le temperature saranno pienamente invernali, quindi sotto zero, mentre il tempo sarà soleggiato, almeno fino a lunedì».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Gennaio 2017
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