Il proprietario dei rottweiler si difende: “Io vittima di un furto e non ero ubriaco”

Luigi Osellame replica all'accusa di aver simulato un furto in abitazione per giustificare la fuga dei suoi due rottweiler per le vie della città:«Ho liberato i cani perchè sono stato aggredito»

Cagnolini "a caccia" di padrone

Luigi Osellame, il 45enne accusato dai Carabinieri di Cassano Magnago di aver simulato un furto per coprire una disattenzione che ha causato la fuga in strada dei suoi due rottweiler, non ci sta e racconta la sua versione dei fatti di quanto accaduto la sera del 26 marzo scorso attraverso il suo avvocato Ivano Fazio che si dice stupito della ricostruzione fornita nell’immediatezza dei fatti: «Il mio assistito sostiene di essere stato colpito alle spalle da una persona non meglio identificata mentre era nel giardino di casa sua per dare da mangiare al cane più piccolo e, spaventato dalla presenza di un estraneo nella sua proprietà e dalle ferite riportate, ha aperto la gabbia dei cani lanciandoli all’inseguimento dell’aggressore che è stato anche morso da uno dei due rottweiler».

Osellame, inoltre, esibisce il referto dell’ospedale di Gallarate dove si è recato dopo la presunta aggressione: «Osellame presentava una ferita alla testa, una allo zigomo e una tumefazione all’occhio – scrive ancora il legale – si è anche sottoposto al narcotest risultando negativo così come non è apparso in stato di alterazione dovuta all’alcol come è stato sostenuto».

Nessuna simulazione, dunque, secondo il legale del 45enne che sostiene di avere alcuni testimoni che possono confermare quanto da lui ricostruito: «L’uomo che lo ha aggredito è fuggito a bordo di un’Audi nella quale – racconta ancora – c’erano i due complici».

L’avvocato, infine, contesta la linea seguita dai carabinieri cassanesi: «Il mio assistito è stato sottoposto ad interrogatorio senza che gli sia stata data la possibilità di avere un avvocato – contesta il legale – la sua era una denuncia orale e non di sommarie informazioni. Qual’ora il luogotenente avesse ravvisato indizi di reato avrebbe dovuto sospendere l’interrogatorio e avvertirlo della necessità di un avvocato».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Aprile 2017
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