Troppa puzza, si scende in piazza
Cittiglio – Amministrazione comunale preoccupata per la presenza del vicino impianto di compostaggio. Il sindaco Galliani: "Ho chiesto l’intervento del Prefetto"
«Un forte odore di materiale in decomposizione, specialmente la sera e nelle prime ore del mattino, proprio come quello che si sente passando vicino alle discariche: una situazione che non può continuare. La gente è esasperata, in molti minacciano di scendere in piazza e bloccare la statale con auto e trattori se qualcuno non interviene. Mi sono sentito in dovere di avvertire il Prefetto di Varese della grave situazione che si sta creando».
Con queste parole il sindaco di Cittiglio Giuseppe Galliani ripresenta ancora una volta la sua forte preoccupazione per la situazione a suo dire prodotta dall’impianto di compostaggio in località Breccia, a Gemonio, al confine con Cittiglio. E lo fa non solo con le dichiarazioni, ma anche con un atto di indirizzo politico approvato a maggioranza nel consiglio comunale di ieri sera.
«Non è affatto una presa di posizione pregiudiziale contro l’impianto – spiega Galliani – . Lo smaltimento dei rifiuti organici è una questione importante. Il problema è però l’ubicazione della struttura: nei pressi di un fiume soggetto a esondazioni, come il Boesio, che già un anno fa sommerse l’ospedale. E poi le emissioni davvero nauseanti che dall’impianto provengono in alcune fasce orarie, emissioni che invadono la parte bassa del paese e giungono addirittura all’ospedale. I cittadini sono allo stremo e hanno minacciato azioni dimostrative di pesante impatto. Ora l’impianto non è al 100 per cento e le temperature sono ancora basse, ma mi chiedo cosa accadrà tra qualche settimana, quando farà davvero caldo e la struttura riceverà più materiale».
L’atto di indirizzo approvato dal consiglio comunale si articola su tre punti. In primo luogo è stato revocato il precedente “atto di indirizzo politico” che l’allora amministrazione comunale di Cittiglio – era il 1998 – approvò a favore dell’impianto. E’ stato inoltre chiesto alla Regione Lombardia e alla Provincia di Varese di attivare controlli per verificare se sono state rispettate le autorizzazioni regionali sull’impianto e se la localizzazione della struttura sia compatibile con lo studio idrogeologico compiuto dalla Comunità Montana. «In ultimo abbiamo formulato, come amministrazione comunale – conclude il sindaco – una opposizione al futuro ampliamento sia della struttura che dei quantitativi dei prodotti trattati; opposizione che non sarà solo politica, ma anche legale: contro un ampliamento dell’impianto ci costituiremo parte civile».
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