Area a lago, «il progetto non venga sottratto al giudizio dei cittadini»

A pochi giorni dalla presentazione in consiglio comunale della "ex ceramica" il consigliere regionale di Rifondazione attacca il progetto

Riceviamo e pubblichiamo

Ritengo inaccettabile che il sindaco di Laveno voglia sottrarre al giudizio dei cittadini la sistemazione dell’area ex-Ceramica Lago, vendendo un progetto che è nuovo nell’impostazione e nella stesura formale come una semplice modifica di quello presentato a gennaio dello scorso anno.

Un progetto nuovo scaturito dal ritiro del precedente, dopo che gli uffici regionali avevano rilevato osservazioni, per lo più coincidenti con quelle avanzate dai cittadini, tali da metterne a rischio l’approvazione.

Un progetto nuovo che, ad una prima lettura, alle sollecitazioni della Regione e della comunità locale non risponde affatto.

Innanzitutto, la riduzione della volumetria è assolutamente insufficiente: sui 55 mila metri cubi originariamente previsti, si propone una diminuzione di meno di 1000 metri cubi.

L’intervento, così pesante dal punto di vista urbanistico, nulla concede alla collettività visto che tutte le opere di urbanizzazione sono allo stretto servizio dell’intervento stesso.

Non è definita una strutturazione interna degli edifici residenziali con il risultato che, alla fine, si potrà comunque procedere alla costruzione di mini-alloggi, ovvero di seconde case.

Non viene chiarito chi gestirà nel suo insieme un’opera frammentata in nove lotti con il rischio che intervengano molteplici soggetti, in tempi differenti, a danno della realizzazione delle opere di urbanizzazione.

Si insiste a non computare, come invece prevede la legge, il volume derivante dal rimessaggio delle barche nel conteggio totale dei metri cubi.

Si continua a prendere come riferimento per la determinazione delle altezze medie degli edifici una strada interna, in aperto contrasto con le quote effettive previste dal PRG, cioè a valle viale De Angeli, a monte via S. Michele.

E, soprattutto, quali saranno per la comunità lavenese i benefici di una tale colata di cemento se tutta la zona resterà disabitata per sei mesi all’anno?

Ci troviamo di fronte ad un progetto nuovo, peraltro ben lontano dal soddisfare le richieste ed esigenze espresse da più parti rispetto alla sistemazione dell’area: è assolutamente necessario che i cittadini possano di nuovo esprimere le proprie osservazioni ed è auspicabile che il Sindaco questa volta ne tenga conto da subito. L’iter di approvazione deve riprendere daccapo.

Giovanni Martina
Consigliere regionale Prc

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Maggio 2003
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