I Comuni della Valcuvia dicono sì alla raccolta dell’umido

Cuveglio – Il 1° ottobre partirà il servizio: diciassette i paesi coinvolti. Tutto l'organico verrà lavorato dall'impianto di compostaggio di Ferrera

I Comuni della Comunità Montana della Valcuvia hanno detto sì alla raccolta dell’umido. Il servizio partirà, in via sperimentale, il primo ottobre e oggi l’assessore all’Ecologia della Comunità Giampietro Ballardin ha spiegato come funzionerà il servizio. Qualche novità rispetto al “tradizionale”, e comunque già collaudato, sistema di raccolta dell’umido c’è, a partire dal contenitore. «Gli abitanti dei 17 Comuni della Valcuvia che hanno aderito al progetto utilizzeranno un tradizionale sacco di plastica di color marrone – spiega l’assessore – Nessun secchiello di plastica per una ragione precisa: costa troppo e quindi non rientra nell’ottica del taglio netto delle spese. Così come il sacchetto biodegradabile». Insomma, la piccola rivoluzione è già cominciata.
I cittadini potranno raccogliere in casa l’umido mettendo il sacchetto in un contenitore qualunque (niente doppia pattumiera quindi…) e poi lasceranno solo il sacco marrone fuori dalla porta due volte alla settimana.
Tre mesi di sperimentazione che serviranno ad apportare modifiche “in corso d’opera”.
«Sappiamo che non sarà semplice e il percorso per arrivare a un sistema rodato e ben funzionante sarà lungo e complesso, ma il fatto che ci sia la collaborazione stretta tra 17 comuni fa ben sperare. Per questo ci dispiace che siano rimasti fuori dal progetto grossi comuni come Gavirate, Laveno, che partirà da sola ad ottobre con la raccolta dell’umido, e Coquio. Una scelta che crediamo nuoccia soprattutto a loro».
Le difficoltà, ha tenuto a sottolineare l’assessore Ballardin, sono state accresciute dalla scarsa collaborazione della Provincia: «Pochi consigli, solo qualche opuscolo informativo che ci è stato consegnato all’ultimo momento».

Fuori tre grossi comuni ma resta comunque molto alto il numero degli abitanti coinvolti: 22.000 circa.
Ed ecco qualche altra cifra: oggi vengono raccolte 1139 tonnellate di rifiuti solidi urbani più 1094 tonnellate di verde. Il 25 % è rappresentato dall’umido.
I rifiuti oggi hanno un costo di 240 vecchie lire al chilo, alle quali vanno aggiunte 90 lire al chilo per il verde. Con la raccolta dell’umido il costo dovrebbe abbattersi decisamente e passare a 125 lire al chilo per i rifiuti solidi e 50 lire al chilo per il verde.
I florovivaisti potranno accedere direttamente all’impianto di compostaggio e usufruire della piazzola, i privati useranno invece il sacchetto “d’ordinanza”.
Tutto l’umido verrà convogliato nell’unico impianto di compostaggio oggi funzionante in provincia: quello di Ferrera. Dopo la chiusura per ordine della Provincia dell’impianto di Gemonio, Ferrera dovrà smaltire l’umido prodotto dai 17 paesi della Valcuvia più quello dei Comuni della Coinger e di Aspem. Un super lavoro che non spaventa Luciano Allievi, amministratore delegato di Bioe, la società proprietaria dell’impianto: «Oggi stiamo lavorando a regime decisamente ridotto, se si tiene conto del fatto che adesso lavoriamo una media di 50 tonnellate giornaliere ma siamo abilitati a trattare circa 16.000 annue tonnellate di organico all’anno. L’accordo con la Comunità Montana è solo un altro passo dei tanti che dovremo fare per andare a regime».
Tutto quello che non è “frazione organica” è invece di competenza della ditta Econord di Varese.
Ma come ha risolto Ferrera il problema che non è riuscito a superare l’impianto di Gemonio, ovvero l’odore nauseabondo che producono i rifiuti in decomposizione? Con l'”uovo di colombo” spiega Luciano Allievi, vale a dire usando il Gore-Tex, il tessuto con il quale vengono prodotti gli abiti super tecnici. «Quel tessuto ha la particolarità di trattenere le molecole più grosse, quelle che provocano i cattivi odori. Una soluzione semplice ma davvero efficace: in questo lavoro serve il buon senso oltre che il buon gusto».
Nessun segreto, dice Allievi, tutto è trasparente: «Il nostro impianto è aperto a tutti. Non solo uno slogan di facciata: a settembre in collaborazione con il Comune di Ferrera che ci ospita, organizzeremo la festa dell’ambiente proprio nel nostro impianto e distribuiremo piantine cresciute nel compost».

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Pubblicato il 17 Settembre 2003
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