Quando i matematici ebrei venivano espulsi dalle università
Il libro di Angelo Guerraggio e Pietro Nastasi "Matematica in camicia nera" sarà presentato oggi(ore 18) alla biblioteca comunale di Como

Mercoledì 6 settembre, alle ore 18 alla biblioteca comunale di Como (piazzetta V. Lucati 1), si terrà l’incontro con Angelo Guerraggio e Pietro Nastasi, autori di “Matematica in camicia nera. Il regime e gli scienziati” (Bruno Mondadori). Alla presentazione, prevista nell’ambito della manifestazione “Parolario”, interverranno, oltre ai due autori, Aldo Gamba e Pierangelo Schiera.
Il libro ripercorre la vita, i risultati scientifici e le posizioni politiche dei grandi matematici italiani durante il ventennio fascista. L’avvento del fascismo e soprattutto la promulgazione delle leggi razziali nel 1938 ebbero un impatto significativo sulla vita e sulla ricerca di tanti scienziati italiani. Erano, infatti, molti gli studiosi di origine ebraica tra le fila dei matematici nostrani. Per loro le leggi antisemite rappresentarono una vera sciagura, nonostante fossero più patrioti di altri italiani, avessero partecipato alla Grande Guerra e non vivessero il loro ebraismo con particolare trasporto. Grandi scienziati, il cui contributo alla comunità scientifica italiana fino a quel momento era stato determinante, vennero dunque allontanati dall’insegnamento e dalle università, esclusi dalle accademie e dagli istituti di cultura, perché l’ordine era quello di depurare da ogni contributo ebraico la scienza italiana.
E così nomi di grandi matematici come quelli di Vito Volterra (che era anche presidente dei Lincei), Guido Castelnuovo, Corrado Segre, Tullio Levi Civita, i cui studi avevano dato prestigio e lustro all’Italia, venivano omessi nelle pubblicazioni, dimenticati ai convegni e sostituiti con il termine “giudei” nel carteggio tra quei matematici che negli anni Trenta salivano orgogliasamente in cattedra indossando la camicia nera (significativo lo scambio intercorso tra Roberto Marcolongo e Pietro Burgatti).
Guido Ascoli, Ettore Del Vecchio, Federigo Enriques, Tullio Levi Civita, Beniamino Segre, Guido Horn d’Arturo, Gino Fano, Beppo Levi, Arturo Maroni, Giorgio Mortara, Alessandro Terracini, Guido Fubini Ghiron, Alberto Mario Bedarida, Giulio Bemporad, Bonaparte Colombo, Bruno Tedeschi, tutti professori universitari espulsi dagli atenei in quanto ebrei, non ricevettero alcuna solidarietà dai colleghi e tantomeno dalle associazioni scientifiche. «L’Umi (Unione Matematica Italiana ndr) espelle 27 soci, circa il dieci per cento del totale. Il comportamento dell’associazione professionale dei matematici è semplicemente vergognoso».
Gli autori:
Angelo Guerraggio è docente di Matematica generale e di metodi matematici per analisi economica alla facoltà di Economia dell’Università dell’Insubria. È coordinatore del Centro Pristem-Eleusi dell’università Bocconi e codirettore della rivista “Lettera matematica Pristem”.
Pietro Nastasi insegna Storia delle matematiche all’Università di Palermo. Dirige la rivista “Pristem/Storia”.
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