Santoro diserta il processo ma i suoi inviati si difendono in aula

Davanti al giudice parlano i giornalisti de "Il raggio verde" per una causa che li oppone a Terra Insubre

La trasmissione si chiamava “Il raggio verde” ma evidentemente non era un verde padano. La puntata del programma di Michele Santoro dedicata agli stranieri e a una serie di associazioni che gravitano nell’area leghista è finita in tribunale, con Terra Insubre, associazione culturale vicina al carroccio, contro Michele Santoro e i suoi inviati Maurizio Torrealta e Paolo Mondani. Il Santoro nazionale era atteso oggi in aula, ma alla fine ha deciso di non presentarsi, probabilmente impegnato con le registrazione della sua nuova trasmissione; erano invece presenti Torrealta e Mondani, giornalisti con una lungo curriculum di inchieste sulla Rai, dalla mafia al riciclaggio di denari sporco, passando per l’Iraq, la politica e l’attualità. Insomma, due pezzi da novanta , che nel novembre del 2000 avevano condotto la parte della puntata relativa alle associazioni della nuova destra che osteggiano gli stranieri.
In quel pezzo di puntata era anche finita Terra Insubre. Il fondatore del gruppo Andrea Mascetti non aveva gradito e aveva querelato i giornalisti; insieme a lui si sono costituiti parte civile anche la sua associazione e l’ideologo “padanista” Gilberto Oneto, testa pensante dei Quaderni padani.
Il processo, a sette anni dai fatti, è iniziato questa mattina, davanti al giudice Chiara Valori, e ha già riservato un po’ di scintille. Gli avvocati hanno polemizzato sulla produzione documentale a inizio udienza, poi è stato ascoltato Andrea Mascetti, fondatore di Terra Insubre. In quella occasione il leghista rifiutò l’intervista con la Rai: nella registrazione in onda  si sente solo la sua voce che cortesemente annuncia di non voler comparire. Mascetti, difeso dall’avvocato Attilio Fontana, lamenta però il fatto che il suo nome venga lo stesso citato in una parte della puntata in cui, tra l’altro, si parla anche di siti internet accusati di aver schedato i nomi delle famiglie ebraiche. Un accostamento a cui Mascetti si è detto estraneo e da cui ritiene di essere stato danneggiato. Stessa linea anche per Gilberto Oneto, difeso dal legale Alberto Zanzi, che sarebbe stato accostato in maniera fuorviante a fatti e situazioni sgradevoli.
I due inviati si sono difesi in aula: Maurizio Torrealta quella sera di sette anni fa, era in studio in diretta, e fece un elenco di siti internet e di link ad essi collegati, puntando in particolare sul sito Trincea d’Europa, gestito da un militante leghista, da cui era raggiungibile Holywar, il sito accusato di schedare le famiglie ebraiche. Torrealta ha però sostanzialmente affermato con le sue dichiarazioni che non vi era un accostamento diretto tra il sito incriminato e quello di Mascetti. 
Mondani, autore del servizio, ha ricordato che la sua era una ricostruzione legata ad alcune figure vicine alla Lega (ha citato in particolare i Quaderni Padani) che però a suo parere avevano anche idee vicine “a una destra antica”: “Ma non li ho mai accusati di razzismo o di nazismo – ha spiegato – ho lasciato che gli spettatori si facessero un’idea”. E’ andata poi in onda la proiezione della puntata, e ora tocca ai testi di Terra Insubre, una vera squadra, attesi per il 5 novembre. I giornalisti sono difesi dall’avvocato Mauro Pagani e da Cristina Malavenda, l’avvocato dei grandi giornalisti milanesi.

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Pubblicato il 13 Giugno 2007
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