Maroni alla Camera: “Polizia corretta con Amina”

Durante il question time in parlamento il ministro dell'interno ha ribadito di credere alla versione delle forze dell'ordine

La polizia si è comportata correttamente con Amina Sheikh Said, la donna protagonista della perquisizione contestata a Ciampino. Lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni durante il question time alla Camera. Il governo, dunque, «sostiene fermamente l’operato delle forze dell’ordine, e si costituirà parte civile nell’eventuale processo».

La cittadina italiana di origine somala, ha spiegato Maroni, «è stata sottoposta ai controlli rituali di frontiera lo scorso 21 luglio da parte del personale dell’Ufficio polizia di Ciampino, la Polaria. Dalla consultazione degli archivi elettronici della polizia risultavano a carico dell’interessata una condanna definitiva per oltraggio, resistenza, violenza e lesioni a un pubblico ufficiale, nonché precedenti per traffico e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio per i quali era stata già arrestata due volte».

Secondo il ministro, «il personale della Guardia di finanza aveva sequestrato notevole quantità di sostanze stupefacenti, addirittura decine di chili. Ovviamente, con questi precedenti, la polizia ha ritenuto opportuno accompagnare la signora presso la locale sezione dell’agenzia delle dogane per le perquisizioni di competenza doganale, sempre nel rispetto delle modalità e delle garanzie, tra cui l’esclusiva presenza di personale femminile».

«La signora – ha continuato Maroni – ha mostrato subito segni di contrarietà dando in escandescenze. Questa reazione incontrollata ha vanificato i tentativi di controllo effettuati dalle operatrici, contro cui la signora ha gettato i propri indumenti dopo essersi spogliata quasi completamente. La funzionaria doganale, per chiedere l’autorizzazione ad eseguire gli accertamenti sanitari per rintracciare eventuali sostanze stupefacenti, ha chiesto l’intervento del magistrato di turno che ne ha disposto l’accompagnamento presso l’ospedale. Il forte stato di agitazione della donna ha richiesto l’intervento del personale medico per sedare e accompagnare l’interessata al policlinico Casilino».

E ancora: «la signora è stata messa in contatto con il proprio legale di fiducia il quale ha tentato invano di convincerla a sottoporsi ai controlli di polizia ritenuti assolutamente legittimi. Anche dopo gli esami radiografici, la signora si è sempre rifiutata di rivestirsi, pur disponendo dei vestiti. A seguito di ciò è stata denunciata per il reato di calunnia e resistenza a pubblico ufficiale». Maroni ha concluso sottolineando che il governo non sottovaluta i recenti episodi di razzismo ma che bisogna evitare gli allarmismi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Ottobre 2008
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