Condannato in Marocco l’ex imam di Varese

Abdelmajid Zergout, l’ex imam di Varese, è stato condannato a cinque anni di carcere da un tribunale di Salè, nei pressi di Rabat. Zergout è stato riconosciuto colpevole di «costituzione di banda armata con lo scopo di preparare e commettere atti di terrorismo miranti a attentare gravemente all’ordine pubblico» ma è stato scagionato dall’accusa di avere preparato «atti ‘jihadistì all’interno del Marocco». La magistratura del suo paese, lo accusava di avere partecipato aglli attentati di Casablanca che nel 2003 costarono la vita a 45 persone, tra cui 12 kamikaze. Per l’ex imam di Varese la pubblica accusa aveva chiesto 30 anni di carcere.

 

Zerogut era stato arrestato a Varese e successivamente rilasciato. Residente a Malnate, era stato per un certo periodo capo organizzativo della comunità islamica di via Giusti. Le indagini lo avevano accostato ai gruppi salafiti, il cui capo, Essai Ben Kheamis, era stato arrestato nel 2001 a Gallarate, in un appartamento di via Dubini. Un suo stretto collaboratore in moschea e vicino di casa a Malnate aveva addirittura raccontato di essere stato torturato in Marocco mentre si trovava lì in visita ai familiari, e Zergout aveva detto di temere per la sua incolumità.  Sposato e padre di tre figli, lo scorso agosto Zergout aveva accettato l’estradizione nel suo paese di origine davanti ai giudici della Corte d’appello di Milano dopo essere stato raggiunto da un ordine di arresto del procuratore del re di Rabat. L’ex imam di Varese aveva subito anche due processi in Italia ma era stato assolto in entrambi i procedimenti. Nel 1999 era finito davanti ai giudici per associazione a delinquere con finalità di terrorismo e nel 2007 con l’accusa di avere creato una cellula legata al Gruppo islamico combattente marocchino.