“Le ciclabili invase da neve e automobili parcheggiate”

"Nel corso dell'anno il problema sono rifiuti e mezzi in sosta vietata", segnala la consigliera Colombo. E i ciclisti che non usano la pista rischiano persino la multa

Nella serata in cui si discute delle scelte di mobilità per il futuro c’è spazio anche per l’attualità: argomento, le piste ciclabili invase da ghiaccio e neve in inverno, ma nel corso dell’anno anche di rifiuti e automobili in divieto di sosta. La questione dello stato delle corsie riservate alle due ruote è stata sollevata in consiglio comunale da Cinzia Colombo: « In data 21 gennaio 2009, dopo due settimane dall’abbondante nevicata in città, la pista ciclabile di viale Lombardia è ancora occupata dalla neve. Ugualmente sulla pista ciclabile di via Mastalli permangono cumuli di neve che impediscono il regolare passaggio delle biciclette» ha esordito la consigliera di Rifondazione nel question time ad inizio seduta. Nell’interrogazione non c’è però solo la coda della lunga polemica sulla neve, ma anche una segnalazione dello stato generale delle piste: ׂ«In assenza della neve, le piste ciclabili, quando non occupate da auto in sosta (ad esempio in via Fermi dove sono presenti degli esercizi pubblici) sono invase da rifiuti di ogni genere, che solo occasionalmente, forse, vengono rimossi. Oltre a carte, cartacce e cartoni, vi è la presenza anche di lattine e vetri rotti, che rendono talvolta impossibile il passaggio dei ciclisti, se non a prezzo di bucare le ruote della propria bicicletta e che ne rendono pericolosa la percorrenza». Per i ciclisti, oltre al danno di non poter utilizzare la pista, è in agguato anche la beffa: su alcune strade affiancate dalle ciclabili – ad esempio sulla tangenzialina e su via Fermi (nella foto, ottobre 2008) c’è infatti il divieto per le bici di percorrere le strade riservate alle automobili. «Di fatto il ciclista è spesso costretto a scendere sulla strada percorsa dalle auto, a meno di non caricarsi la bicicletta in spalla. In questo modo, non solo si scoraggia l’uso della bicicletta in una città già tanto trafficata dalle auto e dai camion, ma si obbliga il ciclista a compiere un’illegalità che può essere multata e che, in caso di incidente, diviene motivo di colpa tale da non essere risarcito da alcuna assicurazione. Come si deve comportare il ciclista che non può proseguire sulla pista ciclabile e che contemporaneamente ha il divieto di percorrere la strada?» ha concluso la consigliera, chiedendo anche più attenzione alla sosta selvaggia sulle ciclabili.

La risposta all’interrogazione è affidata all’assessore ai lavori pubblici Leonardo Martucci: «In occasione delle nevicate ho dato precise disposizioni: prima le strade principali, poi quelle secondarie, poi le scuole, poi l’area mercato. Ho ritenuto secondarie le piste ciclabili, poiché avevo già dato possibilità di muoversi in automobile o con i mezzi pubblici». Sugli altri aspetti sollevati dall’interrogazione, invece,  nessuna risposta, almeno per ora. Se davvero l’incentivo alla mobilità sostenibile è una delle scelte del Piano Urbano della Mobilità, i disagi e gli interrogativi sollevati meriterebbero un chiarimento.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Gennaio 2009
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