“L’antidoto alla politica non è una lista civica”
Il commento del consigliere del Popolo delle libertà, Alessandro Limido, alla recente lettera del candidato sindaco e assessore uscente, Alberto Nicodano
“Se davvero l’antidoto fosse una lista civica, come ritengono i sostenitori di Nicodano, si meriterebbero quantomeno un premio Nobel” Il consigliere comunale del Popolo delle libertà, Alessandro Limido si scaglia contro la recente lettera ai venengonesi scritta dal candidato sindaco Alberto Nicodano, della stessa parte politica di Mariolina Ciantia, attuale sindaco uscente non più rieleggibile dopo due mandati.
”L’esperienza di sette anni come consigliere comunale, sempre all’opposizione, mi insegna che purtroppo non è così facile sconfiggere certi "mali" della politica, e che non potranno essere né un partito né una lista civica a risolvere tutto d’un tratto questi problemi – spiega Limido -. È necessario, soprattutto a Venegono, ritessere qual dialogo che negli ultimi dieci anni è venuto a mancare con i cittadini e con le realtà vive del tessuto sociale, tornando a discutere e a confrontarsi sul futuro del paese sotto tutti i punti di vista, sia sociale che urbanistico, sia infrastrutturale che culturale, senza voler per forza imporre a tutti i costi una propria linea politica che, senza il consenso popolare, si trasforma quasi certamente in un fallimento. Basti pensare a come è stato concepito Synergy, partito come un’imposizione al paese e alla maggioranza che allora governava e oggi defraudato anche del proprio nome da parte della cooperativa che propose il progetto, tanto è stato stravolto rispetto all’inizio, oppure alla gestione dell’acquedotto, con un’estate passata senza l’acqua nelle case dei venegonesi e una convenzione capestro da approvare a tutti costi, alla fine ritirata per mancanza di consenso all’interno della maggioranza. Questo tanto per citare solo due dei fallimenti di un’amministrazione di cui anche Alberto Nicodano ha fatto parte”.
”L’esperienza di sette anni come consigliere comunale, sempre all’opposizione, mi insegna che purtroppo non è così facile sconfiggere certi "mali" della politica, e che non potranno essere né un partito né una lista civica a risolvere tutto d’un tratto questi problemi – spiega Limido -. È necessario, soprattutto a Venegono, ritessere qual dialogo che negli ultimi dieci anni è venuto a mancare con i cittadini e con le realtà vive del tessuto sociale, tornando a discutere e a confrontarsi sul futuro del paese sotto tutti i punti di vista, sia sociale che urbanistico, sia infrastrutturale che culturale, senza voler per forza imporre a tutti i costi una propria linea politica che, senza il consenso popolare, si trasforma quasi certamente in un fallimento. Basti pensare a come è stato concepito Synergy, partito come un’imposizione al paese e alla maggioranza che allora governava e oggi defraudato anche del proprio nome da parte della cooperativa che propose il progetto, tanto è stato stravolto rispetto all’inizio, oppure alla gestione dell’acquedotto, con un’estate passata senza l’acqua nelle case dei venegonesi e una convenzione capestro da approvare a tutti costi, alla fine ritirata per mancanza di consenso all’interno della maggioranza. Questo tanto per citare solo due dei fallimenti di un’amministrazione di cui anche Alberto Nicodano ha fatto parte”.
“Non posso però non concordare sul fatto che Nicodano sia una persona seria ed equilibrata, per dirla all’inglese un vero “gentleman”, tanto che trovo piuttosto strumentale scomodare la Parrocchia per sottolineare le capacità umane del futuro candidato sindaco, che si riconoscono da sé – prosegue Limido -. Anche perché l’amministrazione di cui Nicodano fa parte non ha fatto granché per sostenere le realtà parrocchiali, e lo stesso Nicodano, come assessore alla cultura, è stato insieme alla giunta tra gli artefici dei discutibili contributi a due realtà come la Caritas e il CSI di Venegono, a cui sono state concesse solo poche centinaia di euro, a fronte di un importante servizio educativo e sociale che queste realtà svolgono per il paese intero. Lancio in merito una sfida ai sostenitori di Nicodano: abbiano il coraggio, come invitano nella lettera aperta, di passare dalle parole ai fatti, interpellando l’assessore che ancora per qualche mese rivestirà tale ruolo, perché trasformi in atti concreti il sostegno alla Parrocchia riconoscendo la funzione educativa e sociale dell’oratorio, attraverso la sottoscrizione di un accordo quadro in attuazione della Legge Regionale 22/01 come avviene già in molti altri comuni, rivedendo di conseguenza le proprie politiche giovanili e dando il giusto riconoscimento a chi quotidianamente se lo merita”.
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