Melato: “Basta cercare di appropiarsi di una festa di tutti”
Nota del coordinatore cittadino del Pdl dopo la comparsa di alcune bandiere del Pd nel corso della manifestazione del 25 aprile
Riceviamo e pubblichiamo
Il coordinamento cittadino del PdL di Cardano al Campo intende esprimere sdegno nei confronti del tentativo di appropriazione della celebrazione dell’Anniversario della Liberazione compiuta anche quest’anno dalla sinistra cardanese, in spregio alla volontà di condivisione e di reale spirito unitario che si è respirata nel nostro Paese all’indomani della tragedia dell’Abruzzo che nella sua negatività ha in un certo senso contribuito a mettere in secondo piano le contrapposizioni politiche e ideologiche che per tanti anni hanno caratterizzato la festività del 25 aprile.
Questa mattina invece abbiamo dovuto constatare con dispiacere e sorpresa come al corteo e alle celebrazioni per la Festa di Liberazione a Cardano al Campo un assessore comunale ha sfilato con la bandiera del Partito Democratico, un simbolo di parte volutamente e spudoratamente affiancato al Tricolore. Una stonatura che in un clima di condivisione e di unità che il gruppo consiliare del PdL ha cercato di promuovere presentandosi con diversi propri esponenti alle celebrazioni.
Auspichiamo che il sindaco Mario Anastasio Aspesi, di cui abbiamo apprezzato l’equilibrato intervento nel corso della commemorazione della costituzione del Comitato di Liberazione Nazionale, e che gli esponenti dell’area moderata della maggioranza vogliano prendere le distanze da questo gesto di inutile e puerile contrapposizione ad ogni costo a cui uno dei partiti di maggioranza si è prestato.
Tutto questo proprio nel giorno in cui l’Italia intera ha espresso la propria unità cercando di mettere da parte le divisioni, nel giorno in cui i leader di maggioranza e opposizione, nonché leader dei due maggiori partiti italiani, Silvio Berlusconi e Dario Franceschini, si sono ritrovati a condividere la celebrazione della Liberazione nel paese di Onna, a fianco delle popolazioni abruzzesi terremotate. Un gesto simbolico di grande importanza, dettato dalla volontà di superare inutili contrapposizioni e incomprensioni per guardare avanti in un clima di riconciliazione nazionale, nel momento in cui le emergenze della crisi economica e del terremoto impongono alla politica di saper interpretare realmente le esigenze del “bene comune”, al di là delle posizioni di parte.
E’ per questo che condividiamo e facciamo idealmente nostre le parole con cui il presidente Silvio Berlusconi ha salutato la celebrazione del 25 aprile in Abruzzo: “Viva la festa di tutti gli italiani, festa che deve diventare di libertà. Sono convinto che siano maturi i tempi perchè la festa della Liberazione possa diventare la festa della libertà, e possa togliere a questa ricorrenza il carattere di contrapposizione che la cultura rivoluzionaria le ha dato e che ancora divide piuttosto che unire”.
E’ proprio a partire da questa profonda convinzione che ci è parso del tutto inopportuno il fatto che un assessore comunale – che dovrebbe essere istituzionalmente il rappresentante di tutti i cittadini cardanesi – abbia deciso di indossare un “abito” di parte, così come inopportuni e inadeguati ci sono apparsi anche alcuni dei passaggi del discorso dell’Anpi di Cardano fatto dal suo rappresentante Enrico Franzioni. Non comprendiamo a cosa si riferisca quando parla di “atmosfera pesante” e di “Costituzione messa in pericolo”. Ci sembrano solo i soliti segnali della volontà di far emergere a tutti i costi un’identità e un’appartenenza politica che nulla ha a che vedere con quella che dovrebbe essere, come ha giustamente rivendicato il presidente Berlusconi, “la festa di tutti gli italiani”. Purtroppo però probabilmente la sinistra cardanese non vuole rinunciare ad affermare la fama di Cardano al Campo quale enclave “rossa” all’interno del territorio gallaratese. Oltretutto la campagna elettorale per le elezioni europee è alle porte, perciò mettere in bella mostra il simbolo del proprio partito di fronte alla popolazione può essere sempre utile per un Pd che rischia l’ennesimo tracollo alle urne.
Secondo il PdL di Cardano al Campo è ora di finirla con questi anacronistici tentativi di appropriazione indebita della festività del 25 aprile. La presenza del presidente Berlusconi alle celebrazioni odierne segna una fase nuova: l’Italia liberale e moderata, l’Italia che si riconosce nel Popolo della Libertà, non vuole più accettare di essere esclusa dall’Anniversario della Liberazione. Gli italiani, quelli che corrono in massa nelle librerie ad acquistare i testi di Giampaolo Pansa, hanno iniziato a leggere le verità della storia di quegli anni senza la lente deformante della retorica rivoluzionaria degli storiografi di sinistra e sono ormai corazzati contro la vuota appropriazione del significato della Liberazione fatta da quegli stessi partigiani rossi che durante la Resistenza non combattevano per la libertà della propria patria ma per l’instaurazione del comunismo.
E’ per questo che avremmo apprezzato che anche a Cardano al Campo il 25 aprile potesse spogliarsi di quella dietrologia propagandistica che per più di 60 anni ha reso questa celebrazione una sorta di festa di parte e di partito e che ha allontanato tanti italiani dall’idea di poter condividere il piacere di festeggiare tutti insieme la conquista della libertà. Noi siamo pronti a voltare pagina e a guardare avanti nel nome del bene comune, come ci ha indicato il presidente Berlusconi, auspichiamo che anche gli altri partiti cardanesi sappiano fare una scelta di unità e abbandonare le sterili contrapposizioni.
Milena Melato
Coordinatore Forza Italia-PdL Cardano al Campo
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