Migliorano le condizioni in carcere di Jacopo Merani
Risolti i problemi di prostrazione psichica per l'imputato. In attesa dei risultati definitivi dell'autopsia, le difese stanno studiando le prossime mosse che vedono Bacchetta e Merani su fronti opposti
Uno dei due killer di Dean Catic, Jacopo Merani, sta superando il momento di prostrazione che ha attraversato le scorse settimane in carcere. E’ seguito da uno specialista ed è sotto la stretta osservazione dell’amministrazione penitenziaria. Divideva la cella con un tunisino, e nei giorni scorsi si era lamentato perchè il compagno di cella teneva la tv alta fino a tardi.
Merani, accusato insieme ad Andrea Bacchetta di avere ucciso e finito a picconate Dean, e di averne sepolto il corpo in giardino, ha potuto parlare con i propri avvocati. I quali stanno organizzandola la linea difensiva, che procede su un binario diverso rispetto a quella di Bacchetta. Merani ha risposto puntualmente alle domande del gip in carcere, mentre Bacchetta si è avvalso della facoltà di non rispondere. La difesa aveva chiesto anche i domiciliari e fatti ricorso contro la custodia cautelare in carcere. Ma la settimana scorsa, Bachetta ha cambiato avvocato, e affidato la difesa ad Anna Lago, penalista milanese, che ha incontrato il gip Battarino e potuto prendere visione del fascicolo dell’indagine..
I familiari di Dean, nel frattempo, sono intervenuti nuovamente alla televisione, questa volta a “Mattino Cinque,” dove la mamma del ragazzo ha affermato: “Sono ancora dei ragazzi, come hanno potuto farlo, voglio solo la giustizia”. Il fratello, Dennis, ha invece sfogato il suo dolore su Facebook, dove ha inserito un video in cui invoca vendetta.
Sono attesi per la prima settimana di giugno, i risultati dell’autopsia sul corpo del povero ragazzo trucidato. E’ stata anche disposta un’analisi tossicologica, così come sarà da accertare – e Merani non ne ha fatto mistero in sede di interrogatorio – che tipo di sostanze abbiano assunto i due aggressori la sera del delitto. Il vero punto di domanda rimane sempre il movente. I legali dei due killer mantengono il più stretto riserbo.
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