Vicenda Zoppo, si attende la pronuncia del Riesame
La difesa ha chiesto la scarcerazione dell'ex patron della Pro Patria, accusato di bancarotta fraudolenta dalla Procura bustese
Si attende entro due o tre giorni la pronuncia del Tribunale del Riesame di Milano sul caso di Giuseppe Zoppo: la richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa, affidata al legale Angelo Colucci, è stata discussa in giornata. L’ex presidente-patron della Pro Patria è in carcere da due settimane, accusato di bancarotta fraudolenta dalla Procura di Busto Arsizio per la gestione sfociata nel fallimento della società biancoblu. Un fallimento che ha avuto ripercussioni fin qui paradossali, anche grazie alla legislazione sportiva: la squadra ha continuato a giocare, con i giocatori che non ricevevano paga e contributi da tempo, fra le irate denunce delle rivali di un campionato falsato da una sorta di "doping finanziario". Solo per colmo di sfortuna (un gol incassato alla penultima giornata, in zona Cesarini e per giunta da un "ex" ceduto a gennaio come Cammarata…) non ha raggiunto la promozione diretta in serie B e se la dovrà giocare ai playoff. Intanto l’uomo che quella squadra aveva ricostruito praticamente da zero dopo la retrocessione e il ripescaggio della scorsa annata resta in cella in attesa che si definisca la sua situazione. Le accuse che gli gravano addosso sono assai pesanti, e circostanziate da un accurato lavoro della Guardia di Finanza bustese che per mesi ha spulciato i conti societari, addebitandogli gravi distrazioni di fondi e false fatturazioni. Davanti al gip, Zoppo, che nega le accuse, aveva preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Secondo la sua difesa non vi sono le esigenze cautelari – pericolo di fuga, di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove – pertanto non vi è ragione che resti in carcere: da qui la richiesta.
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