Sequestrato e picchiato per una notte, tre arresti
Il fatto è avvenuto in uno stabile abbandonato di via Pegoraro dove vivevano i tre picchiatori e dove la vittima aveva vissuto fino a pochi giorni prima. Emarginazione e droga fanno da sfondo
Sequestrato, legato e picchiato da coloro con i quali condivideva un giaciglio in uno stabile abbandonato di via Pegoraro a Gallarate. Attorno alle 5 di questa mattina, lunedì 15 giugno, il commissariato di Polizia di Gallarate riceve la chiamata di un uomo che sostiene di essere stato sequestrato e picchiato in uno stabile abbandonato. Alla chiamata seguono le ricerche di una volante che identifica il luogo da dove sarebbe partita la telefonata e dal quale provenivano urla di dolore e insulti. Una volta entrati nello stabile gli agenti hanno trovato una scena che sembrava proiettata dagli anni ’80 con i tre autori del pestaggio (B.A. di 38 anni, R.T. di 41 e F.P.di 40, tutti e tre pregiudicati e tossicodipendenti) e l’uomo che ha chiamato i soccorsi con numerose lesioni su tutto il corpo.
In seguito all’identificazione e all’arresto dei tre l’uomo che ha subito il pestaggio ha raccontato la sua nottata da incubo. Anche lui vive nello stabile di via Pegoraro ma, dopo un dissidio con gli altri tre, se n’era andato. Nella tarda serata di ieri, però, mentre era intento ad acquistare un pacchetto di sigarette ad un distributore, è stato attorniato dai tre individui che l’hanno caricato a forza su un’auto e l’hanno portato prima in un campo dove hanno cominciato a picchiarlo e, in seguito, all’interno dello stabile abbandonato dove è stato legato con dei fili elettrici e denudato per essere ancora percosso ripetutamente.
Dopo la serie di pesatggi subiti i tre si sono calmati e hanno assunto droghe, dopodichè si sono addormentati e l’hanno lasciato nudo e legato. Una volta che si sono addormentati la vittima è riuscita a slegarsi e chiamare la Polizia che è intervenuta poco dopo. Gli agenti hanno, inoltre, recuperato i bastoni e i cavi elettrici con cui hanno legato e picchiato la vittima oltre alle siringhe utilizzate per iniettarsi la droga. I quattro vivevano all’interno di uno stabile in condizione di estrema decadenza e in precarie condizioni igieniche. I tre pregiudicati sono stati condotti in carcere a Busto Arsizio con l’accusa di sequestro di persona, violenza privatya e lesioni personali aggravate e sono ora a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica che si occupa del caso, Luca Gaglio.
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