Ahlstrom, salvi i dipendenti gallaratesi
Sedici su venti dipendenti della multinazionale finlandese dello stabilimento di via XXIV Maggio spostati a Cressa e Mozzate. L'accordo firmato nella giornata di mercoledì 8 luglio
La vicenda dei lavoratori della Ahlstrom di Gallarate, azienda multinazionale finlandese produttrice leader a livello mondiale nella produzione di tessuto medico, si è conclusa positivamente. L’azienda che aveva deciso per la chiusura dello stabilimento gallaratese e per il licenziamento di una settantina dipendenti delle ditte di Cressa, Mozzate e Gallarate è scesa a patti con i sindacati,
trovando l’accordo inseguito per ben sei mesi. In 55 hanno lasciato volontariamente il lavoro con l’incentivo di 26 mila euro lordi, mentre per 16 dei 20 lavoratori di Gallarate è stato trovato un posto negli stabilimenti di Cressa e Mozzate (due anno scelto di lasciare volontariamente il posto e due sono andati in pensione anticipatamente). L’accordo era stato messo in serio dubbio lo scorso 20 giugno, quando al Ministero del Welfare dopo 13 ore di discussioni, il tavolo era saltato e la trattativa sembrava rotta: ieri, mercoledì 8 luglio, la svolta con l’accordo sulla buonuscita e la possibilità di trasferimento per i lavoratori gallaratesi. Già oggi, giovedì 9 luglio, i sedici sono tornati al lavoro: dovranno essere trovate soluzioni per quanto riguarda i trasferimenti e i turni, ma per i dettagli c’è tempo. Soddisfatti i lavoratori e soddisfatti i sindacati, AlCobas Cub in testa: «A fronte dello spettro della chiusura e del licenziamento di tutti, siamo riusciti a salvare buona parte dei posti – spiega Antonio Ferrari, sindacalista che ha seguito i lavoratori dell’Ahlstrom per questi sei mesi di lotta -. Questa esperienza in un momento così difficile può diventare un esempio, un unto di riferimento per altre aziende del territorio. In tanti sono venuti a chiedere, a dare solidarietà e appoggio». Il presidio permanente davanti ai cancelli di via XXIV Maggio verrà tolto con una manifestazione pubblica nei prossimi giorni.
trovando l’accordo inseguito per ben sei mesi. In 55 hanno lasciato volontariamente il lavoro con l’incentivo di 26 mila euro lordi, mentre per 16 dei 20 lavoratori di Gallarate è stato trovato un posto negli stabilimenti di Cressa e Mozzate (due anno scelto di lasciare volontariamente il posto e due sono andati in pensione anticipatamente). L’accordo era stato messo in serio dubbio lo scorso 20 giugno, quando al Ministero del Welfare dopo 13 ore di discussioni, il tavolo era saltato e la trattativa sembrava rotta: ieri, mercoledì 8 luglio, la svolta con l’accordo sulla buonuscita e la possibilità di trasferimento per i lavoratori gallaratesi. Già oggi, giovedì 9 luglio, i sedici sono tornati al lavoro: dovranno essere trovate soluzioni per quanto riguarda i trasferimenti e i turni, ma per i dettagli c’è tempo. Soddisfatti i lavoratori e soddisfatti i sindacati, AlCobas Cub in testa: «A fronte dello spettro della chiusura e del licenziamento di tutti, siamo riusciti a salvare buona parte dei posti – spiega Antonio Ferrari, sindacalista che ha seguito i lavoratori dell’Ahlstrom per questi sei mesi di lotta -. Questa esperienza in un momento così difficile può diventare un esempio, un unto di riferimento per altre aziende del territorio. In tanti sono venuti a chiedere, a dare solidarietà e appoggio». Il presidio permanente davanti ai cancelli di via XXIV Maggio verrà tolto con una manifestazione pubblica nei prossimi giorni.TAG ARTICOLO
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