Disordini di Torino, ventun arresti, perquisizioni anche a Varese
I fatti si riferiscono al G8 universitario dello scorso maggio nel capoluogo piemontese. Nei guai un venticinquenne di Gemonio: denunciato per violenza privata, perquisita la sua abitazione
C’è anche un varesino tra gli indagati sui disordini avvenuti a Torino nel maggio scorso in occasione del G8 universitario. Si tratta di un venticinquenne residente a Gemonio, a cui è stato contestato dagli inquirenti il reato di violenza privata in concorso, per il quale è denunciato a piede libero; in più all’alba di oggi la digos di Varese ha perquisito la sua casa. Nell’abitazione varesina del giovane, che per motivi di studio vive anche a Torino, gli agenti della digos hanno trovato materiale propagandistico cartaceo.
Il giovane secondo gli inqurenti sarebbe vicino all’area antagonista rappresentata nel capoluogo piemontese dal centro sociale Askatasuna.
Il decreto di perquisizione è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Torino e rientra in un’articolata operazione di polizia che ha portato in carcere questa mattina 21 persone per gli incidenti che avvennero lo scorso 18 maggio. Dodici persone sono gli arresti avvenuti a Torino, mentre gli altri sono stati eseguiti a Padova, Bologna e Napoli
Per protestare contro le ordinanze di custodia cautelare un quarantina di aderenti al movimento studentesco dell’onda anomala hanno appeso uno striscione all’università veneziana di Cà Foscari.
Al G8 delle università, che si svolse nei saloni del Castello del Valentino a Torino gli scorsi 18 e 19 maggio parteciparono i rettori di 19 Paesi di tutto il mondo. Vi furono disordini in città e la polizia caricò i manifestanti provocando alcuni feriti.
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