Il futuro del liceo Manzoni è in pericolo

In una lettera, il preside Vincenzo Baratucci lamenta il disinteresse delle istituzioni per una scuola storica di Varese e teme giochi poco chiari in vista della riorganizzazione degli indirizzi

In qualità di Dirigente Scolastico dell’Istituto “Manzoni” di Varese, desidero mettere a conoscenza gli organi di stampa – e quindi i cittadini – della situazione di disagio che questa scuola storica in città di Varese sta affrontando.
Allo stesso tempo credo che il destino dell’istituto, delle sue risorse, del suo potenziale culturale ed educativo sia un “problema” di tutti e strettamente legato al nostro territorio. Per questo motivo ne parlo in una sede pubblica, dal momento che quelle istituzionali fino ad ora sono state inascoltate.
Un breve accenno alla storia di questo istituto serve a dare l’idea del suo “ruolo” nel territorio: è la più antica scuola varesina essendo stato istituito quasi ottant’anni fa, ha formato per decenni tutto il personale educativo delle scuole elementari e dei docenti di scuole medie e superiori e, quando il “magistrale” ha cessato di esistere come corso di studi in tutta Italia, lo storico “Manzoni” a partire dal 1990 (e cioè vent’anni fa) si è messo in gioco offrendo la risposta di due corsi di istruzione superiore innovativi: il sociopedagogico e il linguistico.
Due corsi di impianto liceale, con la specificità della modernità: le scienze umane da un alto, tre lingue comunitarie dall’altro.
Il “Manzoni” ha così offerto una risposta anche di forte impatto sociale, istituendo un corso di studi di liceo linguistico (questa la tipologia di corso in cui la scuola è denominata in fase di Esami di Stato) pubblico, che sradicava il “monopolio” in ambito linguistico di scuole ed istituti privati, e aprendosi alla formazione nelle scienze della psicologia, della sociologia, della statistica, fino ad allora escluse dagli ambiti formativi istituzionali.
Dodici anni fa, sempre in risposta ad una richiesta delle famiglie e per non perdere la peculiarità della formazione musicale è stato avviato, con il supporto forte dell’allora Provveditorato agli studi,  il corso di “sperimentazione musicale”, preludio a un possibile futuro liceo musicale. In questa direzione sono stati fatti investimenti di denaro pubblico, di risorse professionali e strumentali.
Presso il “Manzoni” è collocato un laboratorio strumentale unico in provincia, è attivato da anni lo studio di cinque strumenti, del canto jazz, del canto moderno e di quello corale, sono stabilmente operanti sul territorio una orchestra e un coro di alto livello, sono attivate convenzioni con scuole di musica territoriali.
Questa è la storia in breve.
Ora il riordino dei corsi liceali deciso a livello ministeriale,  ha portato alla costituzione di un gruppo di studio di Dirigenti  per individuare, sulla base dell’esistente, il piano da sottoporre alla definitiva decisione della Amministrazione pubblica competente.
Il gruppo di Dirigenti ha raccolto mesi fa tutte le storie delle singole scuole e i piani programmatici per il futuro e, ufficialmente, non ha ancora presentato tale piano di riordino.
Eppure gli organi di stampa da tempo ne sanno più di noi, diretti interessati.
Escono articoli a caratteri cubitali che informano che “questa o quella scuola” sa già quale futuro avrà e così abbiamo avuto da voi, signori giornalisti, il piacere di sapere che il Liceo Musicale sarà sicuramente istituito, secondo il modello mediaticamente vincente di XFACTOR, presso un’altra scuola, così come abbiamo appreso il “radioso” destino di altre scuole.
Allo stesso modo leggiamo dichiarazioni di politici e Dirigenti che, mentre ufficialmente non si sa nulla, già progettano perché sicuri di quale percorso formativo potranno garantire alla popolazione scolastica.
Oppure, peggio ancora, con sarcasmo, qualcuno ci informa che “tanto questo o quel tipo di corso non ci verrà dato”….
Pare di capire che tutto sia stato deciso, che qualche scuola possa “stare tranquilla”, che altre abbiano avuto garanzie sul futuro….
Il “MANZONI” deve aspettare le notizie dei giornali per sapere cosa succederà….
Ora io, a nome di tutti i Docenti, degli studenti e delle loro famiglie, vi invito a prendere atto dell’indifferenza e del disinteresse delle pubbliche istituzioni per una scuola che ha fatto la storia di questa provincia, afferendo a un bacino di utenza vastissimo per tutti gli anni in cui è stata l’unica risposta formativa in ambito sociopedagogico e linguistico.
Soprattutto le famiglie e gli studenti, cittadini di oggi e di domani, hanno bisogno di rispetto e di non vedere le loro scelte (di corso di studi ma anche di scuola, di ambiente, di clima relazionale) scavalcate dalle solite regole della legge del “più forte”. Forte in che senso non si sa, ma ognuno è libero di pensare come meglio crede. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Luglio 2009
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