«Ricorso assurdo contro il risultato delle elezioni»
Le considerazioni del sindaco Enrico Baroffio alla richiesta al tribunale presentata dai Battistella e Vallino motivando il fatto che il primo cittadino abbia rivestito il ruolo di difensore civico
riceviamo e pubblichiamo
Mi è stato notificato un ricorso al Tribunale di Varese promosso dai Sigg.ri Luciano Battistella e Andrea Vallino con cui viene chiesto l’annullamento del risultato elettorale e della mia proclamazione a Sindaco per esser stato difensore civico. Si tratta di una questione che i due consiglieri di minoranza hanno già sollevato senza esito prima dello svolgimento delle elezioni e che è stata discussa nel primo consiglio comunale senza che ciò impedisse la formale convalida degli eletti con il voto favorevole di tutti i consiglieri, ad eccezione appunto di Vallino e Battistella che però non hanno espresso voto contrario, semplicemente astenendosi. Ora invece costoro non accettano più l’esito delle elezioni, non ritengono che Sindaco e Consiglio comunale siano stati eletti legittimamente e auspicano che quest’ultimo venga sciolto, che venga nominato un commissario e che si torni a votare.
Da un punto di vista strettamente tecnico-giuridico non sono minimamente preoccupato: il Giudice, nel quale ho piena fiducia, rileverà la regolarità della competizione elettorale confermando ancora una volta che la forzatura interpretativa dei Sigg.ri Vallino e Batttistella e del loro consulente legale è priva di qualunque fondamento. Dal punto di vista politico la questione è invece più grave.
Prendo atto – e con me desidero che lo facciano tutti i cittadini vedanesi – che i consiglieri di Progetto Vedano non considerano legittimo il Consiglio comunale in cui siedono e quindi rinnegano la loro stessa qualità di consiglieri; diversamente non avrebbero proposto ricorso chiedendo nuove elezioni. Coerenza ora impone loro di rassegnare immediatamente le dimissioni da consigliere non avendo alcun senso la loro permanenza in un consesso che disconoscono. Del resto, se sono veramente convinti della fondatezza del ricorso, non avranno problemi o remore a dimettersi visto che – stando almeno alle loro intenzioni e speranze – il Tribunale dovrà sciogliere il Consiglio. Solo dimettendosi dimostreranno di aver il coraggio delle proprie azioni: diversamente dovremo pensare che forse nemmeno loro credono all’illegittimità dell’elezione, che si tratta di un tentativo di attirare l’attenzione, che giocano con le istituzioni e i Tribunali. Peraltro rassegnando le dimissioni potrebbero lasciare il posto a qualcuno della loro lista che magari non ne condivide l’azione e ha una diversa concezione del fare politica, forse più legato al rispetto per la volontà degli elettori e all’interesse di tutta comunità vedanese, senza concessioni a personalismi e protagonismi.
Anche dopo che il Tribunale di Varese avrà sconfessato la loro interpretazione delle norme elettorali non potrà essere più dimenticato che questi due consiglieri sono convinti di sedere in un Consiglio eletto al di fuori della Legge. Io ho un alta concezione della politica e delle istituzioni e non mi sarei mai candidato se non fossi stato certo del rispetto di tutte le norme vigenti; per questo continuerò a lavorare serenamente nell’interesse di tutti i cittadini vedanesi. Auspico che ciascuno si assuma fino in fondo la responsabilità delle proprie azioni.
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