«La paura dell’Islam indebolisce la Chiesa»
Don Franco Carnevali, decano di Gallarate, commenta la decisione di concedere uno spazio ai musulmani da parte della chiesa di Arnate: «L'opinione pubblica è pronta ad accettare un luogo di culto per i musulmani»
Don Franco Carnevali, decano di Gallarate, non è affatto contento del fatto che i musulmani abbiano dovuto chiedere ancora lo spazio per pregare nei giorni del ramadan alla chiesa di Arnate, per un semplice motivo: «Dopo un anno chi si doveva occupare di risolvere il problema di un luogo di culto per i musulmani non è riuscito a venire a capo del problema ed eccoci di nuovo qui – spiega don Carnevali – credo che la maggior parte dell’opinione pubblica sia ormai favorevole ad una soluzione in questo senso». A leggere alcuni commenti all’articolo sullo spazio concesso agli islamici ad Arnate sembra che non tutti siano favorevoli e paventano una prossima islamizzazione dell’occidente cristiano: «Siamo alle solite – scuote il campo don Carnevali – mi chiedo come una comunità in cui l’85% dei bambini viene battezzato e le chiese sono piene la domenica ci si possa preoccupare di una islamizzazione a fronte di 100-200 musulmani che si ritrovano per prgare».
E’ netto il giudizio di don Franco che definisce coloro i quali si ergono a baluardo della cristianità negando agli altri luoghi di culto come i veri demolitori della fede cristiana e cattolica: «La Chiesa è difesa meglio da quelli che non vengono a messa la domenica – dice ancora – e io sono stufo di questo. Ai cattolici che si definiscono tali dico di applicare le regole dettate dal Vangelo: amare tutti e non solo quelli che ci vogliono bene. Questa è la regola principale che ci insegna Gesù». L’identità cristiana si difende così, dunque, secondo don Franco ma non solo: «Anche quest’anno incontrerò la comunità islamica ad Arnate – ha detto il prevosto – e porterò come ogni anno il messaggio di ospitalità della Santa Sede e del Cardinale Tettamanzi».
A quelli che profetizzano la fine della Chiesa ricorda un episodio: «Sette anni fa i musulmani volevano pregare sul sagrato della chiesa – ricorda don Franco – io gli dissi che sarebbe stato un grave atto di non rispetto della nostra fede e loro capirono. Non pregarono sul sagrato nonostante nessuno gli concedesse uno spazio per la libertà di culto. Ho parlato diverse volte con l’imam di Gallarate e, seppur da posizioni diverse e a tratti in concilianti, abbiamo sempre avuto un buon rapporto».
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