Antenne “legali”, Varese tira un sospiro di sollievo
Risultati incoraggianti dal monitoraggio comunale, solo una antenna abusiva alla tredicesima cappella
La commissione elettrosmog ha concluso la prima fase del monitoraggio (per mezzo di centraline mobili) dei punti sensibili della città (scuole, parchi pubblici…), e i dati emersi sono assolutamente incoraggianti: per quanto riguarda le antenne della telefonia mobile, a fronte di un limite massimo di 6 v/m, la media è di 0,20 v/m rilevati.
Più rilevante, ma sempre ben al di sotto dei limiti di legge, l’impatto elettromagnetico degli impianti radio/tv. Tra tutti i punti rilevati finora (e il monitoraggio proseguirà per altri 2 anni), solo in uno si supera il livello consentito: si tratta della XIII cappella del Sacro Monte, dove è stata rilevata la presenza di un’antenna abusiva, per la quale è stata emessa ordinanza di risanamento ed è in corso la procedura legale.
E’ interessante notare come, anche sulla città incida di più l’apporto delle radio che non quello della telefonia che risulta minimo praticamente ovunque.
Il monitoraggio è stato fortemente voluto dalla Commissione Ambiente e sostenuto dall’Assessorato alla Tutela Ambientale, ed ha 3 obiettivi: avere una mappatura completa degli impianti installati in città, rilevare il campo elettromagnetico nei punti "sensibili", frequentati dai soggetti più a rischio (bambini ed anziani, quindi scuole e parchi) e tranquillizzare quei cittadini che temono che la presenza delle antenne possa arrecare danni alla salute.
La commissione sta predisponendo una pagina web, accessibile a tutti, dalla quale si potranno visualizzare i punti rilevati sulla mappa della città, con tanto di scheda tecnica per ogni zona monitorata.
«La mia proposta – dichiara il presidente della commissione ambiente Stefano Clerici – ora è di spingersi un po’ più in là, coinvolgendo i cittadini nei prossimi monitoraggi, in modo da poter tranquillizzare chi ha un’antenna vicino casa (posta su terreni privati), o eventualmente rilevare potenziali superamenti dei limiti imposti dalla legge. In futuro, con la consulta e l’assessorato proveremo ad avviare un’indagine epidemiologica, per completare quel servizio alla cittadinanza avviato con la creazione della consulta sull’elettrosmog, che si sta dimostrando uno strumento determinante per avvicinare i cittadini all’istituzione-comune e per evitare che una mancanza di comunicazione generi, o acuisca comprensibili allarmismi».
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