L’Oasi Boza perennemente abbandonata

A tre anni dalle prime denunce degli ambientalisti sul degrado dell’area, non ci sono ancora segnali di miglioramento

Sono passati tre anni, ma nulla è cambiato. A Cassano Magnago Legambiente, Lipu e Oipa tornano a denunciare la condizione di degrado in cui versa l’oasi Boza, territorio di oltre quattro ettari situato nella zona nord della città (via Meucci, quartiere Soiano).
In una lettera al direttore, il comitato ambientalista si rivolge al sindaco Aldo Morniroli, chiedendo all’amministrazione «di adoperarsi immediatamente per porre fine al biasimevole stato di incuria in cui versa l’area».
«Consentendo l’esistenza e la conservazione di numerose specie animali e vegetali – spiega poi il comitato -, l’oasi ha rappresentato per anni quanto di meglio la nostra zona potesse offrire, divenendo parte eminente del nostro patrimonio socio-culturale. In questi anni è stata infatti molto più che un lembo di terra caro alla natura, avendo rappresentato anche un luogo nel quale le nuove generazioni hanno potuto conoscere una parte importante della storia della città ed apprendere quanto sia importante il rispetto per l’ambiente».
«Negli ultimi anni ci siamo occupati della messa in sicurezza dell’area – ha dichiarato il sindaco Aldo Morniroli, in risposta alle proteste degli ambientalisti -. Per quanto riguarda la gestione del territorio, il piano d’azione è ancora in fase di studio. L’amministrazione sta cercando persone che abbiano la volontà e le capacità necessarie per seguire questo progetto. Non c’è nessuna scadenza per presentare proposte valide per la riqualificazione dell’area, e Legambiente è perfettamente a conoscenza della situazione».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Ottobre 2009
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