L’Oscar Wilde che non ti aspetti a Comunità Giovanile
L'autore di "Ritratto di Oscar Wilde" Paolo Giulisano sarà nella sede di vicolo Carpi giovedì 29 ottobre
Chi l’avrebbe mai detto? Anche il dandy per antonomasia ha insospettabilmente subìto il fascino della religione cristiana (ed è stato recentemente riabilitato dalla Santa Sede). Tantissimi i retroscena e le curiosità scovati da Paolo Gulisano, autore del libro "il ritratto di OScar Wilde" rendendo ogni pagina avvincente come la trama di un romanzo e regalando chicche umane e letterarie non indifferenti: il legame con Bram Stoker, l’autore di Dracula; l’amicizia con Arthur Conan Doyle, l’inventore di Sherlock Holmes; l’amore per le fiabe e molto altro ancora. Paolo Gulisano propone la vita di Oscar Wilde intrecciata alla sua Opera: ne deriva un’esauriente biografia e un valido aiuto alla comprensione della sua Arte.
Giovedì 29 ottobre , alle ore 21.00 Comunità Giovanile di Vicolo Carpi 5 a Busto Arsizio avrà luogo la presentazione del libro pubblicato da Ancora, testo nel quale questi aspetti della vita di Wilde vengono fuori. Interverrà l’autore. Dalla brillante penna di Giulisano ne esce un nuovo, intrigante e inedito ritratto di Oscar Wilde. Battezzato in segreto, apologeta di Pio IX, gran lettore di Dante e sant’Agostino, filantropo, pellegrino, amico dei gesuiti: tutto questo era Wilde.
«Oscar Wilde fu provocatorio ed eccentrico nelle sue pose, umorista pungente e amabile conversatore, ma anche uomo eccezionalmente buono e caritatevole. Quando vedeva dei mendicanti – e nella Londra vittoriana ce n’erano in numero altissimo – non mancava di dar loro l’elemosina; la sua attenzione al prossimo si manifestò anche in occasione di un’inondazione che aveva colpito particolarmente il borgo londinese di Lambeth: insieme a un amico, Rennell Rodd, si recò sul posto per cercare di aiutare le persone in difficoltà, riuscendo anche a far divertire tantissimo col suo buonumore una vecchia signora costretta a letto. Il Wilde sfrontato e beffardo era un uomo dalla grande sensibilità verso il dolore, verso chi era sofferente, finché lui stesso non piombò negli abissi cupi del dolore, dell’umiliazione, dell’abbandono. Un abisso dove ritrovò definitivamente Dio». Comunità Giovanile inaugura la stagione culturale all’insegna dell’arte e della bellezza. Sul solco tracciato quest’estate desideriamo offrire e coltivare spunti che ci invitino alla riscoperta del bello, di un estetetismo non fine a se stesso ma che scuote le persone e i giovani invitandoli alla ricerca e alla scoperta continua del bello.
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