Reguzzoni: “Non solo campus, nella convenzione provincia-Busto interventi per tutta la città”

L'onorevole della Lega Nord torna sul maxiintervento promosso quando era presidente della provincia: attenzione particolare a Villa Calcaterra

Il campus di Beata Giuliana è importante, ma non è tutto. È lo stesso Marco Reguzzoni, già massimo promotore dell’iniziativa in vista della sua rielezione a presidente della Provincia di Varese (2007), e oggi parlamentare per la Lega Nord con importanti incarichi nel gruppo del Carroccio, a ribadire da Roma che la convenzione siglata tra Provincia e Comune di Busto Arsizio è un corpus organico di interventi. Questo dopo la recentissima presentazione dei lavori che daranno vita al parco dello sport dominato dal Palaghiaccio polifunzionale. Non una semplice "bandierina" su un angolo della città da sviluppare, insomma, ma una tra varie iniziative rivolte a tutta la città. Due anni e mezzo or sono si scriveva, non a torto, di una cornucopia di denaro e progetti: 38 milioni di euro da Villa Recalcati a Busto Arsizio. I fondi sono stati stanziati, in qualche caso direttamente versati: i risultati perlopiù devono ancora vedere la luce. Si veda la sistemazione del Sempione, di tanto in tanto teatro di incidenti.

Reguzzoni tiene in particolare a ricordare che la convenzione parlava anche della Villa Calcaterra di Sacconago, per la quale negli anni si sono sprecate le ipotesi di destinazione, fino all’ultima: sede della scuola di cinema dedicata a Michelangelo Antonioni. «La convenzione» ricorda l’onorevole della Lega Nord «prevede esplicitamente che nella villa si dedichino degli spazi, non oltre i centoventi metri quadri, a uffici per la Polizia Provinciale e le guardie ecologiche volontarie, creando un presidio, con parcheggio per i mezzi nello spiazzo asfaltato sul retro». La convenzione prevedeva però anche, aggiunge Reguzzoni, che si ristrutturasse la struttura (sorta nel 1900 e durante la guerra divenuta comando nazista con tanto di attiguo "bunker" ancora esistente) e «che il parco venga messo a disposizione della cittadinanza». Un parco ricco di essenze di insolito pregio, e meritevole di accurata manutenzione: se solo vi fossero risorse adeguate alla bisogna. Per Villa Calcaterra ci sono: «Il Comune per questa struttura aveva ricevuto dalla provincia mezzo milione di euro» avverte il deputato. Sarebbe ora di concludere gli interventi e rimettere la villa a piena disposizione della cittadinanza. L’era dei lavori a singhiozzo, del cancello chiuso, delle erbacce alte e delle idee in libertà dovrà pur avere fine.

Marco Reguzzoni ricorda anche un altro aspetto della convenzione a suo tempo approvata dal consiglio comunale. Si tratta della cessione dell’attuale sede del Liceo Artistico in piazza Trento e Trieste, che con Villa Calcaterra ha in comune il tristo impiego durante la guerra, essendo stata sede del fascio e luogo di prigionia e torture per molti, prima di diventare luogo di istruzione e educazione alla bellezza. Presso l’edificio dovrà avere sede quella Fondazione Blini che Reguzzoni ha fortissimamente voluto, nella forma e nella denominazione, come luogo d’incontro delle energie creative giovanili, e che è finita sotto un fuoco di fila di critiche politiche fin da prima di nascere. Perchè l’edificio possa essere consegnato, come ricorda, dovranno però essere conclusi i lavori del nuovo Liceo Artistico, segnati purtroppo da grotteschi ritardi per cause legate alle aziende appaltatrici e alla bonifica del terreno.

Insomma, sembra che Marco Reguzzoni non ci stia a veder ritardare quanto aveva promesso alla sua città da presidente della Provincia. La parola data va mantenuta: le risorse sono state messe a disposizione, e a chi è successo a lui dopo l’inopinata partenza da Villa Recalcati per diventare onorevole in quel Roma (su "ordine" di Bossi in persona, si diceva), spetta darvi seguito, un passo per volta ma senza arrivare alle calende greche.

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Pubblicato il 01 Ottobre 2009
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