Una colomba bianca vola verso Matteo
Ultimo saluto al giovane morto sabato scorso in un incidente stradale a soli 19 anni. Una chiesa gremita lo ha pianto
L’utlimo saluto a Matteo Lomazzi è avvenuto in una chiesa piena in ogni ordine di fila come in un grande abbraccio stretto intorno al feretro del giovane 19enne di Solbiate Olona morto nell’incidente stradale che ha spezzato la sua giovane vita nella notte tra sabato e domenica scorsi.
La chiesa parrocchiale del paese ha accolto i parenti, con in testa i genitori e il fratello Andrea, e i moltissimi amici di Cislago che sono venuti a rendere l’ultimo saluto all’amico di sempre, quello che in piazzetta non mancava mai col suo buon umore e col suo sorriso, quel Matteo che aveva la passione per la musica dance e aveva cominciato ad animare le serate con i giradischi facendo ballare tutti. Don Emilio Sorte, parroco di Solbiate, ha chiesto di non dimenticarlo mai ditenerlo in vita attraverso la sua gioia di vivere, la sua voglia di mettersi a disposizione dei genitori e degli amici. Nell’omelia, dopo aver letto i passi evangelici sulla resurrezione di Gesù, ha collegato l’indifferenza della gente che stava fuori dalla chiesa in quel momento a quella che tra un mese potrebbe sorgere tra i molti che erano in chiesa in quel momento: «Non fate che sia così, fate che non accada la stessa cosa alla memoria di Matteo – ha detto – esistiamo perchè esistono gli altri, non dimentichiamocelo e per qusto vi invito a non disperdere la forza d’unione che vi ha portato qui oggi ma a tenerla viva ogni giorno della vostra vita».
Di fronte all’incomprensibilità della morte un amico di famiglia ha ricordato Matteo com’era da piccolo: «Il suo sorriso e i suoi capelli biondi ispiravano la simpatia verso tutti – ha detto con commozione – ora sei tornato alla casa del padre ma sul sentiero della tua vita hai lasciato una straordinaria storia d’amore». Al termine della funzione una colomba bianca, simbolico messaggero di pace e concordia, è stata liberata per portare il messaggio degli amici e dei parenti lassù, dove ora Matteo riposa. Infine l’applauso liberatorio ha salutato il feretro portato in spalla dagli amici che non riuscivano a trattenere le lacrime al solo pensiero che dentro quelle assi di legno c’è il corpo del loro amico.
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