Caritas in Veritate: il pensiero sociale di papa Benedetto XVI
Il Comitato della Società Dante Alighieri di Varese promuove per lunedì 18 gennaio, con il Patrocinio del Comune di Varese, un incontro con Monsignor Gilberto Donnini, Prevosto della Basilica di San Vittore
Lunedì 18 gennaio 2010, alle ore 16,00, il Comitato della Società Dante Alighieri di Varese promuove un incontro con Monsignor Gilberto Donnini che tratterà il tema “Caritas in Veritate. L’Enciclica sociale di Benedetto XVI”, presentando l’ultima Enciclica sociale di Papa Ratzinger, che porta la firma del 29 giugno, giorno in cui la Chiesa festeggia i Santi Pietro e Paolo. Questo nuovo contributo del Papa è incentrato sui grandi problemi legati alla globalizzazione dell’economia nel XXI secolo e sulle sue conseguenze sociali: rappresenta, infatti, un’analisi ma anche un richiamo etico. Riprendendo le tematiche sociali contenute nella Populorum progressio, scritta da Paolo VI nel 1967 e nella Centesimus Annus di Giovanni Paolo II, questa terza enciclica approfondisce alcuni aspetti dello sviluppo economico integrale alla luce della “carità nella verità”. Papa Ratzinger lancia una sfida ai Governi: “Serve garantire a tutti l’accesso al lavoro, e anzi: a un lavoro decente. Bisogna rafforzare e rilanciare il ruolo dei sindacati, combattere la precarizzazione e – a meno che non comporti reali benefici per entrambi i Paesi coinvolti – la delocalizzazione dei posti di lavoro”. Inoltre, invita ad improntare l’economia mondiale a criteri etici: “ad un’etica amica della persona”. Il Papa considera che è stata una finanza senza etica che ha fatto deragliare l’economia reale, provocando l’attuale crisi mondiale, aumentando il divario tra ricchi e poveri: “La povertà ha un impatto negativo sul piano economico e mette a rischio la democrazia”. Sollecita poi, ancora, al rispetto per i migranti che non possono essere considerati come mera forza di lavoro, mentre un intero capitolo dell’enciclica è riservato alle biotecnologie, all’aborto, all’eutanasia, alla clonazione che sono segni “di una cultura di morte sempre più diffusa che apre scenari inquietanti per il futuro dell’umanità”.
L’enciclica, richiamando così alla centralità della persona e condannando l’assolutismo della tecnica e del positivismo, ripropone il ruolo del cristianesimo come religione dell’umano.
Monsignor Gilberto Donnini, varesino, ha conseguito la maturità, nel 1957, al Liceo Classico Cairoli, ed è poi entrato in Seminario. E’ stato responsabile delle Comunicazioni sociali per la Diocesi milanese negli anni Ottanta ed, inoltre, direttore del settimanale “Luce” e del mensile “Diocesi Insieme”. E’ diventando Prevosto della Basilica di San Vittore di Varese, nel 2006, sostituendo Monsignor Peppino Maffi, designato responsabile del Seminario Arcivescovile di Vengono. Inoltre, è anche decano del decanato di Varese, il più grande di tutta la Chiesa ambrosiana, costituito da quarantuno parrocchie in nove Comuni, con quasi centoventimila abitanti.
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